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Avellino Calcio - Lupi, basta nascondersi!

di , Mercoledì, 12 Marzo 2014

Coraggio. Questa è la parola che da oggi in poi dovrà sentirsi nell’ambiente biancoverde.

La vittoria di Empoli ha dato fiducia. Ha dimostrato che si può ancora sognare. Ha fatto capire che il momento di calo, oggettivamente prevedibile, è alle spalle. Deve essere alle spalle. Perché qui non siamo più di fronte ad una rivelazione. Ad una squadra con pochi mezzi che è lì per caso. Siamo di fronte ad una squadra che può giocarsela. Può sperare. I play off sicuramente. Ma anche oltre.

Tolto il Palermo, troppo lontano e decisamente più forte di tutte le altre ventuno compagini, perché non puntare proprio l’Empoli? Due soli punti in meno. Entrambi gli scontri diretti vinti e, quindi, il lusso di potersi accontentare di un aggancio. Il girone di ritorno è iniziato con molte difficoltà e molte sfortune (vedi Varese e gara interna col Pescara). Ma ad Empoli, quando doveva abbattersi con maggiore violenza il “colpo di martello”, i lupi hanno reagito. Una vittoria che ribalta tutto. Una vittoria che dà la consapevolezza che ormai non ci si può più nascondere. Non ci si deve nascondere. Qualcuno l’ha già capito.

Quel qualcuno è il presidente Taccone, che nei giorni scorsi, pur facendo il vago, ha parlato di premio promozione. È la prima volta che ne sentiamo parlare. Finora si diceva di salvezza, di campionato sorprendente, di obiettivi diversi, di stagione oltre le aspettative. Vero, ma le cose adesso cambiano. La permanenza in B è ormai al sicuro. Solo clamorosi ribaltoni la impedirebbero, ma qui si entra nel soprannaturale. Guardiamo la realtà in faccia e facciamolo con coraggio. Questo Avellino non ha nulla in meno del Latina, del Trapani, del Crotone. Sta facendo meglio di Siena, Spezia e Pescara (che pure erano favoritissime). E se l’Empoli è migliore, di certo i risultati dei due scontri diretti dicono altro. Quindi perché non sognare? Perché nascondersi? Perché credere che la Serie A sia davvero inavvicinabile? No. Guardiamo le cose per quelle che sono. Guardiamo la realtà. Bisogna pronunciare la parola “coraggio”. Pronunciarla tante volte. Magari sarà il preludio ad un’altra parola, “promozione.

Per questo deve iniziare la rincorsa alla gloria. Quella gloria che manca da quello sfortunato Inter-Avellino del 1988. Ripartire da quanto di buono fatto finora. Ricominciare la cavalcata. Ricominciare da sabato. A Bari! 

Immagine di Cittadiariano.it



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