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Equitalia e i vecchi debiti: condono fiscale 2015

di , Sabato, 20 Giugno 2015

La legge di stabilità 2015 ha previsto un mini-condono per le cartelle di Equitalia con importo inferiore a € 300,00 che saranno considerate inesigibili. La legge, approvata il 15 ottobre scorso da parte del Consiglio dei ministri, è arrivata al Quirinale per la firma del presidente della Repubblica dopo diversi giorni, ottenendo la bollinatura della Ragioneria di Stato il 22 ottobre. Il via libera in prima lettura in Parlamento è arrivato dalla Camera il 30 novembre. Nel complesso, la prima finanziaria del governo contiene interventi nell’economia per un totale di 36 miliardi di euro: una manovra, ben più consistente di quella varata dodici mesi prima.

La nuova sanatoria, introdotta con la Legge di Stabilità 2015, dovrebbe andare quindi incontro ai piccoli evasori che, potranno non pagare i loro debiti di vecchia data. Si tratta di circa il 70% delle cartelle che riguardano multe o mancato pagamento del canone Rai ecc.. Equitalia potrebbe comunque fare un ultimo tentativo per incassare le cartelle, ma, il condono previsto per le dette cartelle, sarebbe utile anche per lo Stato che eviterebbe eventuali accuse da parte della Corte dei conti. Non tutte le cartelle esattoriali arretrate saranno scandagliate: gli enti creditori (per es. Inps, Agenzia delle Entrate, ecc.) si limiteranno ad effettuare verifiche a campione, in genere sul 5% delle vecchie cartelle, concentrandosi principalmente su quelle più pesanti (si stima che l’80% delle mancate riscossioni fino al 2012 si riferisce a contribuenti che hanno un debito col Fisco di oltre 500mila euro a testa). Effettuata la verifica dell’ inesigibilità delle cartelle vecchie, ci sarà la definitiva rinuncia da parte di Equitalia che “restituirà” il credito all’Ente titolare, con stupore del contribuente che chiedendo un estratto di ruolo circa la propria posizione, presso l’ufficio dell’Agente per la riscossione troverà una bella sorpresa: zero debiti. Con la nuova legge di Stabilità, il Governo è venuto incontro ai contribuenti annunciando inoltre la riapertura dei termini per chi è decaduto entro il 30 ottobre scorso dalla rateizzazione delle cartelle esattoriali. Per ottenere infatti un nuovo piano di rateazione in 72 mesi bisognerà presentare domanda entro il 30 giugno 2015 (fonte in Novità fiscali di Federico Migliorini 25 Luglio 2014 - 14:00). Tale disposizione, contenuta in un emendamento al DDL Stabilità 2015, concede al debitore, relativamente a cartelle di pagamento, ingiunzioni fiscali, avvisi di accertamento esecutivi ed accertamenti con adesione, la possibilità di presentare, entro la detta data, domanda di rateazione dei debiti tributari in modo semplificato, ossia senza allegare alcuna documentazione comprovante la situazione di temporanea obiettiva difficoltà, fino ad un massimo di 120 rate mensili.

L’importante disposizione che si cerca di introdurre prevede che, relativamente a debiti tributari scaturenti da cartelle di pagamento, ingiunzioni fiscali, avvisi di accertamento esecutivi e in dipendenza di accertamenti con adesione emessi per tributi di uffici statali, agenzie fiscali, regioni, provincie e comuni, il debitore possa accedere, previa domanda, ad una forma di rateazione “semplificata”. L’emendamento, quale novità di rilievo, sul fronte della rateazione dei debiti tributari nel caso in cui dovesse essere approvato nel corso dell’iter di approvazione del disegno di legge di Stabilità 2015, ravvisa nella “semplificazione” la possibilità di non comprovare la situazione di temporanea obiettiva difficoltà al fine di ottenere la dilazione “per un massimo di centoventi rate mensili”, con un piano di ammortamento a rate costanti o crescenti per ciascun anno a scelta del contribuente, seppure con importo minimo della rata non inferiore a 100 euro. La disposizione prevede un tempo per questa agevolazione: le domande, infatti, possono essere presentate entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della legge di Stabilità, da cui, nell’ipotesi prospettata, un’operatività limitata al prossimo 30 giugno 2015.

Il “prezzo” da pagare per l’accesso alla rateazione semplificata dovrebbe essere quello di un interesse annuo lordo pari al 3,69%, decorrente dalla data di notifica dell’atto dal quale scaturisce il debito, ma “con l’esclusione degli interessi di mora, di quelli per ritardata iscrizione, nonché delle sanzioni previste dall’articolo 2, comma 5, e dall’articolo 8, comma 3-bis, del decreto legislativo del 9 giugno 1997, n. 218”. Le nuove disposizioni, si applicherebbero, in deroga alla normativa vigente in materia di rateazione dei debiti affidati ad Equitalia - e quindi dell’art. 19, D.P.R. n. 602/1973 - anche a quanti risultano decaduti alla data di entrata in vigore della legge di Stabilità per aver inanellato l’omesso versamento di 8 rate, anche non consecutive, del piano rateale concesso dall’agente della riscossione.

Risalta palese l’eliminazioni nel campo della riscossione di “componenti” comunque essenziali del debito, che, se eliminati, rappresenterebbero una vera e propria sanatoria limitata ad alcune fattispecie debitorie e non certo all’universo delle possibili cause di esposizione nei confronti dei diversi enti impositori. L’intervento và ovviamente visto in maniera favorevole viste le problematiche economico-finanziaria attuali anche se in prima lettura non poche sono le lacune e i difetti sottesi con la normativa vigente in materia di riscossione coattiva e rateazione dei carichi tributari (fonte).

Vengono fissate inoltre nuove disposizioni per la compilazione delle cartelle esattoriali che diventeranno più comprensibili; l’obiettivo è quello di garantire l’integrazione anche informatica degli enti impositori con gli sportelli Equitalia; il cittadino dovrà avere  i chiarimenti chiesti già la sera stessa. Tutte le funzioni di Equitalia saranno trasferite all'Agenzia delle Entrate che, a tal fine istituirà la Direzione centrale per la riscossione; gli interessi, le more, gli aggi e le sanzioni per il ritardato o mancato pagamento delle cartelle esattoriali maturati saranno estinti e verranno sostituiti dal pagamento di un interesse pari alla misura del tasso Euribor come innanzi detto. Al fine di dare avvio alla nuova normativa Equitalia entro il 31 dicembre 2014 ha dovuto trasmettere agli enti creditori le comunicazioni di inesigibilità al fine del discarico del credito e della reiscrizione nei ruoli (fonte).

All’Agenzia delle Entrate è stato affidato un ruolo centrale nel coordinamento del servizio di accertamento e riscossione, anche attraverso l’ottimizzazione delle risorse e la collaborazione con altri Enti (Soppressione della società Equitalia S.p.A. A.C. 2299-A Dossier n° 197/1 - Elementi per l'esame in Assemblea 4 luglio 2014). I primi segnali di cambiamento sono arrivati già con la legge di stabilità 2013 che ha disposto l’istituzione di un Comitato di indirizzo e verifica dell’attività di riscossione mediante ruolo, per individuare i processi da migliorare ed individuare i migliori criteri di controllo dell’attività di riscossione svolta. Da questa attività è nata l’idea di aggregazione dell’Agenzia della riscossione nata nel 1995, con l’Agenzia delle Entrate. Il Comitato di indirizzo e verifica dell’attività di riscossione, mediante ruolo, è stato recentemente istituito presso il Dipartimento delle Finanze del Ministero dell’Economia e delle Finanze, con il decreto 16 novembre 2013, che ha disciplinato le modalità di funzionamento del Comitato e di nomina dei relativi componenti, i requisiti di tali soggetti e la durata dell’incarico.

Che Equitalia, fosse già nel mirino di una riforma (fonte Pubblicato da Francesco Maltoni il 9 luglio 2014 alle 16:07 in Fisco) era cosa già risaputa, resterà da capire quali risvolti il governo e la maggioranza, da parte loro, attueranno in tal senso. 

Articolo pubblicato sul numero Aprile/Maggio del periodico XD Magazine


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