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Il bacio azzurro. L’anima dell’acqua nel film di Tordiglione

di , Lunedì, 19 Ottobre 2015

E’ una grande comunicatrice, ha energia pura e poteri magici-esoterici ed è una preziosa, anzi indispensabile, compagna di vita. E’ l’acqua, così come emerge nel film “Il bacio azzurro” di Pino Tordiglione, un docu-film che è insieme fiaba e atto d’amore verso l’Irpinia e la natura tutta. Una persona, in pratica, e non un «liquido trasparente incolore, inodore e insapore» come si legge sul dizionario della lingua italiana. L’acqua è molto, molto di più di un banale, quasi scontato elemento presente nella vita di tutti i giorni. E per farlo capire l’Alto Calore di Avellino ha commissionato quest’opera in occasione, nel 2013, delle celebrazioni dei 75 anni dalla sua fondazione.  

«Nel film abbiamo trattato l’acqua come entità, come persona - ha spiegato Tordiglione - perché l’acqua siamo noi, custodisce il segreto della vita su questo pianeta. Abbiamo infatti ricordato anche gli studi di Masaru Emoto, il giapponese che ha scoperto la memoria dell’acqua, il suo potere cioè di riflettere le intenzioni dell’uomo. L’acqua riporta sempre ordine dopo il caos. L’acqua non ama le cose torbide ma cerca sempre di separarsi da queste». Attraverso interviste e racconti sul passato, l’essenza di questo liquido così prezioso viene passata al setaccio lungo tutta la bella storia filmica, che prende il via dalla curiosità di conoscenza di un bambino, intrepretato da Lorenzo D'Agata. Sarà suo nonno, che ha il volto del noto attore Remo Girone, a condurlo alla scoperta di questa affascinante realtà acquifera che scorre nei boschi irpini, tra segreti millenari, miracoli della tecnologia e sorprendenti aspetti spirituali. Parallela alla descrizione dell’anima dell’acqua e delle sue tante caratteristiche dense di significato è la difficile vicenda familiare vissuta in primis dal piccolo protagonista, figlio di genitori separati. Ma c’è un lieto fine. Proprio a conclusione del viaggio intorno ai segreti delle sorgenti la famiglia si riunirà.

Immagine di Cittadiariano.it

Nel cast anche Sebastiano Somma e Claudio Lippi. La sceneggiatura è di Alberto Rondalli, Pino Tordiglione e Fortunato Campanile, il soggetto di Tordiglione e Fausto Baldassarre, la fotografia è di Claudio Collepiccolo mentre le musiche sono di Giovanni Lodigiani. 

Girato tra le sorgenti di  Cassano, Montella, Volturara, Caposele e Serino, “Il bacio azzurro” ha ricevuto il patrocinio dell'Onu, nell'ambito dell'iniziativa "Water for life" 2005-2015, e quello dell'Unesco per la salvaguardia delle sorgenti irpine. Tra i riconoscimenti spiccano la Menzione speciale, fuori concorso, all’Ariano International Film Festival 2014, la selezione al “Capri Hollywood Festival” e al “Los Angeles Italia Art Film Festival”. 

«Con questo film si è voluto comunicare che in Irpinia abbiamo uno dei bacini acquiferi più grandi e salubri del pianeta e ne siamo orgogliosi. Difendendo l’acqua difendiamo la nostra storia cultura e le nostre radici e possiamo così costruire insieme un nuovo modo di condividere le cose, con amore» ha detto il regista ricordando anche che «l’Irpinia dona acqua a 10milioni di persone, alla Campania, ma anche alla Puglia, alla Basilicata e al Molise» e che «l’Alto Calore è l’acquedotto più complesso al mondo dal punto di vista dell’ingegneria idraulica». I numeri parlano: si parli del trasferimento di più di 15mila litri di acqua al secondo con oltre un migliaio di sorgenti.  Non a caso nel film il nonno spiega al bambino che «il colore dell’acqua è il colore dell’anima. Chi sporca l’acqua ha sporcato la sua anima».

Immagine di Cittadiariano.it

Con severità e sana leggerezza insieme (divertente la scena girata a Gesualdo), il film, che prende il nome dalla frase di una poesia di Garcia Lorca («La pioggia è un bacio azzurro che riceve la terra»), ricorda a tutti, grandi e piccini, che l’acqua non va sprecata ma va difesa, tutelata, amata. 

Articolo pubblicato sul numero Giugno/Luglio 2015 del periodico XD Magazine.


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