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Pd, Raffaele Grasso: "Noi unica alternativa per Ariano"

di , Martedì, 27 Giugno 2017

Il Partito Democratico arianese adotta la linea giovane. Nel congresso cittadino, svoltosi domenica scorsa, il 29enne Raffaele Grasso, figlio del consigliere comunale Carmine Grasso, è stato eletto segretario del circolo del Tricolle. Gli abbiamo fatto alcune domande.

Partiamo con una domanda personale: come arrivi a questo traguardo? Quando hai maturato l'idea di entrare in politica? 

Ho sempre avuto un grande interesse per la politica, che si manifestava in lunghissime discussioni con i miei amici e in lunghe letture che impegnavano il mio tempo libero. La mia passione non mi aveva mai spinto, però, a impegnarmi in prima persona e a militare in un partito. Probabilmente, come molti dei miei coetanei, inconsciamente ero rassegnato ad una gestione della cosa pubblica portata avanti sempre dalla stessa classe politica, con metodi discutibili. Con il tempo, ha cominciato invece a farsi spazio in me l’idea che l'essere soltanto "contro" era un inutile spreco di energie, non potevo perdere l’altissima opinione che avevo della politica, quella vera. Quella che prova a leggere e interpretare il mondo contemporaneo per elaborare soluzioni ai problemi della gente. Dopo qualche tempo di titubanza, nel 2012 mi sono iscritto al Partito Democratico, e ho cominciato a frequentare il circolo del quartiere Garbatella a Roma, dove vivevo e studiavo. In quel circolo di quartiere ho riscoperto la bellezza del dibattito e del provare a portare avanti un’idea e una visione del mondo, l’emozione del condividere con altre persone i propri sogni e la propria lotta politica . Ho capito, per farla breve, la bellezza della partecipazione, e non ho voluto rinunciarci a maggior ragione. Una volta lasciata Roma e tornato a casa, ad Ariano. Oggi i miei compagni di partito mi offrono una grande opportunità e una grande responsabilità. Sarà mio obiettivo primario quello di far comprendere a più persone possibile che la partecipazione è il sale della nostra democrazia, e che insieme possiamo davvero cambiare le cose.

Che partito vuoi costruire? 

Un partito aperto. Non più diviso in caminetti autoreferenziali, nel quale il cittadino possa avere fiducia. Un partito che riparta dal basso, che sia in grado di ascoltare e farsi promotore delle istanze dei cittadini e non viva solo delle proprie logiche interne. Un partito che si muova con proposte concrete di cambiamento. Siamo dalla parte di Ariano e degli arianesi e siamo l’unica vera alternativa al declino di questa città.

Quali sono gli impegni e le prospettive in ambito comunale?

Il Pd è il partito più grande del centro-sinistra, ha quindi il dovere di essere centrale nella definizione della futura coalizione e nella scelta del prossimo candidato sindaco. Un candidato sindaco che dovrà essere scelto in maniera democratica e trasparente, e il nostro impegno sarà quello di coltivare il terreno affinché tanti possano essere i possibili candidati sindaco che condividono la nostra visione del futuro. Dobbiamo avere la presuntuosa ambizione di poter cambiare le cose, mettendo in campo un progetto unitario, nel quale le varie anime del partito e del centro-sinistra arianese riescano a discutere e a trovare soluzioni ai problemi degli arianesi. 

Quanto spazio avranno i giovani nel tuo progetto? 

Il mio obiettivo è quello di costruire un partito nel quale i giovani possano fare politica e dare il loro contributo al rinnovamento con persone e idee. Un contributo che possa trovare spazio nella discussione interna al partito, e non essere relegato nel rassicurante recinto dei circoli giovanili. Un cittadino italiano che ha l’età per fare il deputato, il sindaco, il genitore, l’insegnante o l’imprenditore, non può che iscriversi e fare politica nel partito vero, per il bene del partito e dei giovani che vogliono impegnarsi in politica.

Cercherete il dialogo con altre forze politiche anche in prospettiva elezioni? E come vi ponete con il neonato movimento mdp, dove sono confluiti gli ex Pd La Vita e Ninfadoro?

Dobbiamo essere chiari: le alleanze non si costruiscono sui nomi ma sulla visione del futuro, su come immaginiamo Ariano nei prossimi 5, 10 o 15 anni. Non facciamo discussioni astratte. Siamo d'accordo sulla necessità di una riduzione delle imposte comunali (a cominciare dalla TARI)? Siamo d'accordo sulla necessità di non perdere altro tempo per la realizzazione di opere infrastrutturali finanziate ma mai partite, come la Manna-Camporeale? Siamo d'accordo sull’impostare un’azione amministrativa improntata alla trasparenza, alla legalità e all’inclusione? Su queste basi, parleremo con tutte le donne e gli uomini che si impegnano per la città e hanno voglia di dare il loro contributo. Il mio unico invito è: parliamo di contenuti.



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