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Il silenzio che avvolge il borgo della valle del Sabato, specie nella canicola agostana, stride col titolo conquistato di recente di ‘Città dei motori’. E in effetti il nome di Pratola Serra da decenni è associato all’automotive, e alla produzione di motori di altissima efficienza e competenza sui mercati internazionali. Il giovane sindaco, Antonio Aufiero, è stato anche eletto nel consiglio direttivo dell’organismo, con sede a Maranello, la città della Ferrari, che si occupa di tutto quanto ha a che fare col mondo della motoristica. Un traguardo ambizioso e meritato raggiunto grazie agli eccellenti standard produttivi totalizzati negli ultimi anni dall’insediamento industriale più importante d’Irpinia che ha sede proprio nel territorio comunale pratolano. Il comune è situato nella valle del fiume Sabato ed è caratterizzato da un territorio collinare, fecondo e generoso.

pratola serra


Il nucleo abitativo di Pratola è posto sulla riva destra del fiume Sabato. Si è sviluppato lungo un’antica strada di collegamento con le Puglie, rimane l’arteria principale del paese, con i nomi di via Serritiello (nella parte a monte), Corso Vittorio Emanuele (nella parte centrale) e di corso Garibaldi (nella parte a valle). Negli ultimi decenni si è ampiamente sviluppata la frazione di San Michele di Pratola. Altre frazioni sono: Acquaviva, Saudelle, Scoppole e Cocciacavallo. Il comune odierno è nato nel 1812 dall’unione dei comuni di Pratola e del castello di Serra. Nel corso della seconda guerra mondiale il comune ebbe molte vittime civili e militari. Il 2 ottobre del 1943 un bombardamento dell’artiglieria tedesca sull’abitato di Pratola provocò la morte di 10 cittadini e il ferimento di molti.

Il nucleo industriale
Immagine di Cittadiariano.it


Il comune, che aveva già un discreto passato industriale grazie ad una cartiera funzionante fino al 1953, è stato interessato nell’ultimo ventennio del XX secolo da importanti insediamenti industriali. A seguito di una joint venture tra l’Alfa Romeo e la Nissan fu costruito negli anni ottanta uno stabilimento per la produzione di automobili nella parte pianeggiante del comune. A seguito del fallimento commerciale della vettura Arna sullo stesso sito si insediò la Fiat che vi ha costruito un importante impianto per la produzione di motori automobilistici.


Chiesa Maria SS. Addolorata
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L’opera fu quasi finita nel 1772 e venne consacrata nello stesso anno dall’Arcivescovo di Benevento.
Il portale d’ingresso è scolpito in pietra con cartocci ai lati ed è sormontato dallo stemma dei Tocco. A sinistra della chiesa vi è il campanile con due campane, il quale in origine aveva un piano in meno perché mancava l’orologio. La navata è illuminata da diverse finestre a cuspide, delle quali alcune furono chiuse per fare posto alla canonica. Sotto il pavimento della navata vi sono tre distinte fosse per sepoltura con volta e coperchio in pietra. All’interno della navata vi sono il battistero e le aquasantiere in pietra lavorate finemente. Ai lati della navata vi sono le cappelle, due delle quali appartenevano alla famiglia Tocco, una dedicata a S. Anna e l’altra alla Vergine del SS. Rosario. I gradini, la balaustra e l’altare maggiore sono in pietra. In fondo all’abside vi è un quadrodi notevoli proporzioni che rappresenta l’Addolorata ed è la copia di un’opera di Andrea Vaccaro.

Le scoperte archeologiche di contrada Pioppi
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Nel gennaio del 1981, durante i lavori di scavo per l’installazione di prefabbricati destinati ai terremotati di Pratola Serra, sull’area agricola della contrada Pioppi-Saudelle, per i pratolani ‘addereto ‘o Casino, ossia su tutta la collina adiacente al “Piazzale Mercato”, vennero alla luce le strutture murarie di un imponente edificio che alla fine si rivelò essere una chiesa risalente ad epoca longobarda (V-VII secolo d.C.). Dopo un primissimo intervento della Soprintendenza archeologica di Avellino, un secondo lavoro portò alla scoperta, sempre nella stessa area, dei resti di un’antica villa romana con annesso termale.

La Casa dell’Orco
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Nella zona di Pratola Serra e precisamente a San Michele, è possibile ammirare i resti di alcune costruzioni megalitiche. Si tratta, molto probabilmente, di reperti simili ai dolmen e, pertanto, andrebbero collocati storicamente in epoca preistorica.

Serra di Pratola
serre di pratola


L’abitato è costituito da due centri abitati distinti. Serra di Pratola è la parte più antica del comune, sviluppatasi su di un colle attorno al castello medievale. L’etimologia del nome Pratola deriva dal latino ‘pratulum’, ossia praticello, al plurale ‘pratula’. Dunque, un grande giardino. E in effetti il borgo è rimasto tale nel tempo. Un centro abitato curato e rimodernato, efficiente e vitale, strategico e pieno di attrazioni e iniziative. Dal latino deriva anche il toponimo ‘serra’ con il significato di collina o altura. Il territorio è stato abitato fin dai tempi preistorici come attestano i numerosi ritrovamenti archeologici. In epoca feudale il territorio appartenne a diverse famiglie feudali. Alla fine del XVI secolo fu acquisito dalla famiglia Tocco di Montemiletto a cui rimase fino alla soppressione della feudalità nel1806.

Chiesa di Sant’Audeno
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La Chiesa di S. Audeno fu costruita extra moenia (all’esterno delle mura) del Castello di Serra intorno al 1500. Ha un aspetto vetusto e monumentale per la posizione che occupa e vi si accede da due rampe convergenti su uno stesso pianerottolo davanti alla porta d’ingresso. Il portale d’ingresso è molto antico e porta scolpite al centro, all’altezza della chiave di volta, le insegne della famiglia baronale dei Grillo di Serra. La Chiesa è costitita da una navata unica, sotto la quale c’è la fossa per le sepolture, mentre a lato vi è un campanile.

Chiesa di Santo Stefano
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La Chiesa di S. Stefano, ubicata all’interno del Castello di Serra, risale al periodo romanico-longobardo. Nel 1103 ricorrono i nomi di due personaggi sicuramente legati alla Chiesa di S. Stefano: Amato, chierico e notaio, e il presbitero Riso. Altri ecclesiastici, tra il 1100 e il 1200, prestarono i loro servigi non solo nella Chiesa di S. Stefano, ma anche nella Cappella di S. Pietro del Castello. Tra il 1300 e il 1310, in pieno periodo Angioino, la Chiesa di S. Stefano viene tassata per i beni che possedeva unitamente a S. Giovanni di Pratola. Nel 1573 il barone Paolo Poderico donò alla Chiesa di S. Stefano una croce d’argento del valore di 36 ducati. Nel 1759 la Chiesa di S. Stefano venne trasformata in Confraternita del SS. Rosario

La Fattoria Sociale Isca delle Donne
Immagine di Cittadiariano.it
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La Fattoria Sociale Isca delle Donne, sita a Pratola Serra, è un programma territoriale di coesione sociale promosso ed implementata da diverse realtà quali: la Caritas diocesana di Avellino, l’Ass. Il Pioppo e la Coop. Soc. L’Approdo e gestita dalla Soc. Coop. GEA ¬- Impresa Sociale_Fattoria Sociale Onlus in collaborazione con le istituzioni pubbliche socio-sanitarie locali, regionali, nazionali ed europee.
Queste realtà sono state messe in rete tra loro dalla Federazione Internazionale Città Sociale (FICS), una rete di cooperative, associazioni, centri sociali e culturali che condividono un’idea di società in cui si attiva una nuova civiltà sociale, solidale e responsabile fondata su giustizia, libertà, rispetto dell’ambiente, finanza etica, differenze di genere e democrazia partecipata.
La Fattoria promuove attività agricole e zootecniche, il Primo Parco Etologico Regionale – con canile sanitario e rifugio- turismo sociale e formativo. L’agricoltura e la trasformazione dei prodotti sostenibili e responsabile, le opportunità lavorative e sociali per persone fragili ed escluse, un nuovo armonioso rapporto natura-uomo-animali, la missione no profit di tutte le agenzie coinvolte rendono la Fattoria Sociale un’azienda amica e risorsa dei cittadini e dei territori, una comunità di persone fortemente ispirate ai valori costituzionali della impresa e del lavoro, della solidarietà, del rispetto dell’ambiente e della legalità.

Intervista al Sindaco Antonio Aufiero
sindaco pratola


Sindaco, è al secondo mandato consiliare segno che la comunità di Pratola ha fiducia nel suo operato amministrativo e lo ha apprezzato. Come intende allora rilanciare ancor più il tessuto socio-produttivo della sua comunità?
Si sono al secondo mandato consiliare con rielezione avvenuta nel 2012 in condizioni difficili in quanto l’Amministrazione uscente si confrontava con una lista unitaria che aveva visto convogliare tutte le realtà politiche locali affinchè potesse raggiungere l’obiettivo della vittoria. Ciò nonostante, però, l’elettorato ha rinnovato la fiducia nei miei  confronti apprezzando le iniziative svolte ed attuate, e la serietà con  cui sono state affrontate. Sul territorio comunale insiste un’azienda importante e prestigiosa qual’è la FIAT che costituisce la maggiore risorsa territoriale nonché provinciale determinando circa il 20% del PIL della Provincia di Avellino. Pertanto, pur essendo Pratola Serra una realtà a forte vocazione commerciale, il rilancio socio-economico-produttivo si snoderà, necessariamente, attorno alla precitata azienda spingendo verso il suo rilancio e la realizzazione di un importante indotto.

Pratola è associata ai motori, alla Fiat, eppure ha subìto in parte i contraccolpi di quella crisi mondiale che ha investito il settore. Ebbene, nonostante ciò, il paese ha saputo reagire come dopo i bombardamenti del ‘43 rialzandosi e mettendosi nuovamente all’opera. Però Pratola non è solo industria metalmeccanica, quindi, come pensa di promuovere altri settori vitali dell’economia locale?
Il Comune di Pratola Serra fa parte dell’Associazione nazionale, nata sotto l’egida dell’ANCI, denominata “Città dei Motori” nata  per:
• “stimolare gli enti locali nella promozione e nella difesa del prodotto e delle iniziative motoristiche in Italia intraprendendo anche iniziative normative e di rivisitazione dell’ordinamento nazionale e regionale in materia, laddove vi siano lacune legislative;
• effettuare una mappatura delle aree geografiche in cui sono presenti produzioni e iniziative - quali insediamenti industriali, competizioni, circuiti, manifestazioni, raduni - con la realizzazione di studi sulla diffusione del prodotto e delle iniziative collegate in Europa e nel mondo;
• ideare e coordinare iniziative promozionali sul motorismo italiano, sulla sua storia e sul retroterra economico e tecnologico;
• organizzare momenti di confronto, promuovere accordi e operare in “rete” con gli enti associati, istituzioni pubbliche e private, società, associazioni, organizzazioni, università, centri di ricerca e sperimentazione, coinvolgendoli nelle problematiche relative al mondo dei motori;
• realizzare carte turistiche, guide, percorsi didattici, eventi fieristici nazionali e internazionali, attività editoriali e multimediali;
• individuare, riconoscere e promuovere un marchio nazionale e internazionale di tipicità (STG) nelle regioni, province o comunità italiane con apposito registro;
• sottoscrivere patti e promuovere gemellaggi con enti ed organizzazioni di carattere internazionale, nazionale, regionale e provinciale, che non abbiano scopi o motivazioni discordanti o incompatibili con quelle elencate nello statuto”.
Il 27 giugno 2014 sono stato eletto componente del Comitato Direttivo il che costituisce per me motivo di grande soddisfazione nonché di orgoglio e responsabilità essendo l’unico rappresentante del Centro-Sud.

Il borgo è senza dubbio tra i più attivi di quel comprensorio: un motivo di orgoglio per lei, eppure, in prospettiva sa di rendere la sua comunità sempre più competitiva. Cosa state approntando in questa direzione ora che riveste un ruolo prestigioso anche a livello nazionale?
Un’altra importante iniziativa posta in essere dall’Amministrazione che rappresento è la Fattoria Didattica “Isca delle Donne” che prevede molteplici attività inerenti le coltivazioni agricole, la produzione di vino di pregio quale il Fiano e la realizzazione di un Parco Etologico, unico in Italia, quale canile- rifugio per cani e l’addestramento di questi ultimi alla Pet-Therapy e come guida per non-vedenti. L’inaugurazione del Parco Etologico è prevista per la fine del 2014 alla presenza di Autorità politiche e governative regionali e nazionali ed europee con una “conferenza Europea”.

L’antico detto ‘Puozzi passà p’à Pratola’ in fondo ha portato bene al paese che amministra. Perchè allora una persona oggi dovrebbe venire a Pratola o scegliere di vivere qui?
Sicuramente Pratola Serra, forte delle innumerevoli attività svolte, ricopre un ruolo fondamentale e di centralità nella “Valle del Sabato” e sarà ancora più competitiva nei prossimi anni in funzione della programmazione territoriale attivata (PUC) che prevede luoghi di scambi commerciali permanenti (Area Fieristica), riqualificazione dell’asta fluviale del Fiume Sabato, la valorizzazione e la fruizione del Parco Archeologico  di notevole rilievo risalente ad epoca longobarda.
Unitamente a tali importanti iniziative viene data giusta rilevanza all’impiantistica sportiva costituita da: Palazzetto dello Sport, piscina coperta, stadio, campo da calcio, campo da calcio a cinque, campo da tennis, campi polivalenti.
Per tutte le iniziative e le attività elencate una qualsiasi persona potrebbe scegliere di abitare a Pratola Serra come già da qualche anno si sta verificando tant’è che dai Comuni limitrofi e dai bacini urbani come Avellino e Napoli si registra una fortissima affluenza determinando un incremento demografico che è in contro tendenza rispetto al trend generale.

Articolo pubblicato sul numero Agosto/Settembre 2014 del periodico XD Magazine.


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