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Presentazione V edizione della Guida Mesali 2017/2018

di , Martedì, 11 Luglio 2017

Martedì 18 luglio 2017 presso l’Hotel Cetus a Cetara (Sa) sarà presentata la V edizione della Guida Mesali.

L’evento si aprirà con la Conferenza Stampa di presentazione alle 11.00 per poi proseguire alle 13.00 con una degustazione di prodotti tipici irpini e piatti, a cura dei ristoranti aderenti all’Associazione Mesali, abbinati a vini del territorio.

Quest’anno sono dieci i ristoranti Irpini che hanno aderito all’iniziativa:

  • Oasis Sapori Antichi di Vallesaccarda,
  • Osteria dei Briganti di Scampitella,
  • Ristorante La Pignata di Ariano Irpino,
  • Antica Trattoria Di Pietro di Melito Irpino,
  • Villa Assunta di Mirabella Eclano,
  • La Pergola di Gesualdo,
  • La Ripa Ristorante Museo di Rocca San Felice,
  • Antica Trattoria Martella di Avellino,
  • La Corte Dei Filangieri di Candida.

A questi si aggiungono i Mesali nel Mondo: Locanda Della Luna San Girogio del Sannio (BN), Veritas Restaurant di Napoli, Ristorante Sole di Bellinzona, Il Casale Cucina Campana di Boston (Usa). Tutti raccontano la storia e la cultura irpina in ogni particolare: dai piatti alla grande predisposizione all’accoglienza, dalla cura della sala agli accostamenti enogastronomici.

Presenti all’evento il Presidente Nazionale di Slow Food, Gaetano Pascale e il giornalista Annibale Discepolo nonché autori delle prefazioni iniziali insieme al Presidente dell’Associazione Mesali, Pietro Carmine Fischetti.

“L’idea - scrive il Presidente di Slow Food - di raccogliere operatori della ristorazione attenti e qualificati in un’associazione capace di trasmettere la cultura alimentare del territorio, ben oltre la necessità di far “mangiare bene” l’avventore, è stata sicuramente vincente: una missione che, fino a oggi, ha dato un supporto importante nella valorizzazione di una terra ricca e straordinaria”.

L’Associazione Mesali che cura la realizzazione della Guida nasce all’inizio del 2006 (12 anni di Resistenza) dall’esigenza di un gruppo di ristoratori Irpini di unirsi in un progetto culturale, oltre che gastronomico, e darsi una comune identità con la quale, pur mantenendo le diversità, potessero presentarsi al pubblico rendendosi immediatamente riconoscibili.


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