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Undicesima edizione del memorial Michele De Gruttola

di , Domenica, 25 Novembre 2012

Patrocinata dall’assessorato alle politiche sociali del comune di Ariano Irpino, si è svolta l’undicesima edizione del memorial “Michele De Gruttola”, serata di beneficenza nata per ricordare il giovane arianese scomparso tragicamente in un incidente stradale undici anni fa. Presenti alla serata, il sindaco di Ariano, Antonio Mainiero, gli assessori Li Pizzi, D’Amato e Franciosa, e Domenico Gambacorta, assessore provinciale all’ambiente. L’idea di una serata in ricordo di Michele si è concretizzata il 5 ottobre 2002, giorno in cui avrebbe compiuto 30 anni. Il memorial è organizzato dall’associazione onlus Michele De Gruttola, composta da amici e familiari del giovane. L’associazione è nata nel 2003 con lo scopo di sostenere le suore missionarie francescane di Piauì, nello stato di Teresina, in Brasile, e i bambini di quell’area poverissima,che vivono per lo più in strada, abbandonati a se stessi. E’ Rosa De Gruttola, sorella di Michele e portavoce dell’associazione, a parlare di suo fratello e di come da un dolore tanto forte sia nato un progetto di vita e di solidarietà:

Prima ci sono stati la morte di mio fratello, la disperazione e il dolore per la sua scomparsa. Tuttavia c’è sempre stata una grande fede di fondo a sorreggerci. Michele era gioviale, allegro, amava la vita e i bambini. Con il tempo abbiamo avvertito l’esigenza di trasformare quel dolore così forte, con cui per forza di cose bisogna imparare a convivere, in qualcos’altro. E proprio perché Michele amava tanto i bambini, abbiamo pensato di partire proprio dai piccoli più sfortunati, cercando di regalare loro un sorriso. Intanto erano nate, grazie agli amici di Michele, varie iniziative in suo ricordo. Eventi il cui ricavato veniva poi devoluto in beneficenza. Tramite le suore francescane di Ariano, e successivamente, attraverso la loro struttura di Roma, ho saputo che stava per essere allestita una nuova missione in Brasile, a Piauì, nello stato di Teresina, nel Nord Est, una delle realtà in assoluto più povere. Dopo tanti dubbi e incertezze, che a volte si manifestano quando si parla di beneficenza, e soprattutto dell’onestà di alcune iniziative, ho deciso di partire e di verificare di persona. Sono tornata in Italia con la ferma convinzione di dar vita ad un progetto importante: costruire un centro di accoglienza per bambini all’interno della missione delle suore francescane, centro che avrebbe preso il nome di mio fratello.


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