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#SecretPost 20, tra varianti e politica: il virus compie un anno in Italia

di , Sabato, 20 Febbraio 2021

Alle soglie del primo compleanno di questa pandemia, che ne dite di una breve analisi generale della situazione italiana?

 

Passato: Vi abbiamo lasciato nello scorso articolo con qualche informazione in più riguardo le ormai famose varianti del virus. Domani la Campania diverrà zona arancione, proprio a causa della maggiore diffusione del Covid in virtù della sua versione british. Il fatto che proprio questa colpisca di più anche i giovani mette a rischio la tenuta della scuola in presenza e l’intero sistema di norme adottate fino a qui. C’è infatti chi paventa la possibilità di un ritorno alle restrizioni dello scorso Marzo-Aprile. Parliamo di un lock-down nazionale. Insomma la situazione, che prometteva un miglioramento grazie alla scoperta di ben tre vaccini, sembra tornata quasi ad un anno fa.

Il virus sembra cambiare di proposito!

 

C’è però da aggiungere qualcosa per avere una visione d’insieme: una contraddizione si affaccia all’orizzonte. Volendo rimanere nei confini regionali infatti, è inevitabile ricordare gli assembramenti e il traffico di due weekend fa a Napoli.

Per quanto il Coronavirus muti e si adatti, non potrebbe farlo se non aiutato. Eh già, limitare la diffusione fermerebbe il problema a monte ed è l’unico modo che abbiamo per combattere, se non ci si vuole ritrovare a rincorrere gli eventi.

Verrebbe da pensare che il virus cambia, ma noi no!

 

Presente: A lavà la capo a lu ciuccio si perde acqua e sapone” si dice ad Ariano, no? Eppure, come non sentire un po’ di responsabilità rispetto ai 400 morti nazionali al giorno, che sono persone e non numeri? L’amarezza della domanda non è solo dovuta al virus ma alla profonda mancanza di civiltà che molti di noi esprimono. Siamo ancora un popolo che necessita di leggi imposte per avere un senso civico maturo? Se per molti è ovvio il si, ammetto che speravo diversamente. Che democrazia è quella presente, se il popolo che si governa non è in grado di pensare liberamente? Evviva le zone a colori, quindi!

 

Futuro(?): Per quanto riguarda quel che sarà, vi lasciamo alcune domande irrisolte, sperando anche nella vostra partecipazione di lettori attenti.

Chi fale norme, l’attuale Parlamento, che idea ha del senso civico? Brunetta, Salvini e Boschi, le nuove reclute del governo Draghi, quali prospettive aprono? Le decisioni prese senza una vera opposizione quanta libertà esprimeranno?

Qui l’amarezza precedente si trasforma in cinica tristezza, soprattutto se si aggiunge che il salvatore Draghi, nonostante l’indiscussa professionalità, incarna il capitalismo finanziario come nessun altro Italiano potrebbe. Può un sistema come questo rispondere alle esigenze di crescita che guardano ad un futuro molto più in là dello spread? Può una classe politica come quella attuale pensare un’Italia che vada oltre l’ottenimento di un ministero Green, come unica idea di rinnovamento?  

Nella speranza che almeno lo stimolo a rispondere a queste domande non vada perduto nei meandri della nostra quotidianità, vi diamo appuntamento al prossimo articolo.