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Comitato NO Petrolio in Alta Irpinia - Sabato convegno a Taurasi

di , Giovedì, 14 Febbraio 2013

l comitato esprime soddisfazione nei confronti di quanti stanno ponendo il tema delle ricerche petrolifere in Irpinia sul tavolo delle discussioni della campagna elettorale.

Le iniziative promosse dall'On. D'Amelio rappresentano un passaggio importante verso le alte sfere della politica regionale che fino ad ora sono state assolutamente tenute lontane e mai investite del problema.

Il comitato inoltre accoglie favorevolmente le prese di posizione del Presidente Vendola.

Immagine di Cittadiariano.it
Le ragioni del dissenso in questo modo si arricchiscono di spunti e riferimenti finalmente importanti e, si spera, tali da poter indurre le istituzioni ad una decisa inversione di rotta nelle politiche energetiche da attuarsi in Irpinia.

I riferimenti alle prerogative ambientali dell'Irpinia, adesso sotto attacco da parte delle lobbies del petrolio, sembrano finalmente acquisire quel ruolo centrale per lo sviluppo e la crescita delle comunità locali.

Il convegno di Taurasi di sabato 16, promosso dal comitato, cade quindi in una fase determinante della campagna di sensibilizzazione contro il petrolio caricandosi di un forte contenuto simbolico.

Il comitato rilancia l'appello alle istituzioni affinché le dichiarazioni d'intenti si traducano quindi in azioni normative forti a sostegno e tutela del territorio e sollecita l'avvio di una moratoria delle trivellazioni petrolifere in nome del rispetto dell'ambiente e del contestuale rilancio e valorizzazione delle politiche energetiche alternative alle ricerche petrolifere.

La possibilità di giungere all'approvazione di una legge che sancisca la salvaguardia del territorio campano dalle ricerche petrolifere è da considerarsi una prospettiva ragionevole vista la decisa contrarietà delle comunità e viste le politiche di sviluppo fortemente basate sulla valorizzazione delle prerogative ambientali dell'Irpinia.

In questo momento storico segnato dall'acuirsi della crisi economica porre le basi di uno sviluppo non più basato sul mero sfruttamento del territorio ma sul suo rilancio si ritiene sia un dovere per salvare una terra, quella dell'Irpinia, dalla deriva economica e sociale nella quale sta lentamente sprofondando a causa di politiche di sviluppo poco incisive e concrete.

 


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