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O.L.TRE, orientamento al lavoro al carcere di Ariano Irpino. Marcello: “Attività costruttiva e stimolante”

di , Giovedì, 09 Ottobre 2014

Progetto O.L.TRE, si tirano le somme dell’iniziativa di orientamento al lavoro tramite il reinserimento promosso e sviluppato dall’Isfol, programma Pro.P., presso il carcere di Ariano Irpino. Il 14 ottobre, a partire dalle 10.15, presso l’università Giustino Fortunato di Benevento, il convegno di chiusura del progetto. Attraverso seminari sulle varie tipologie di lavoro, focus su autoimprenditorialità e sicurezza sul lavoro, i detenuti hanno avuto la concreta possibilità di costruire una vita nuova una volta fuori dal carcere.

Soddisfazione da parte del direttore della struttura penitenziaria, Gianfranco Marcello, che ha sottolineato la valenza educativa e sociale dell’iniziativa dell’Isfol:

“Si tratta di un’attività costruttiva perché ha permesso ai detenuti di confrontarsi con il mondo del lavoro esterno; qui in carcere hanno incontrato formatori, esperti di varie discipline, psicologi. Il primo risultato tangibile del progetto O.L.TRE è sicuramente l’effetto positivo sui detenuti, fortemente motivati, interessati e consapevoli di far parte di un percorso finalizzato al loro reinserimento nella società dopo la scarcerazione. Il progetto O.L.TRE si è articolato in una ricerca preventiva sulle attitudini lavorative e sulle capacità dei detenuti e poi su riunioni organizzate per spiegare i vari passaggi legati alla normativa su autoimprenditorialità e lavoro dipendente, nonché su corsi specifici per far acquisire ai partecipanti attestati di qualifica sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, spendibili per possibili assunzioni una volta fuori dal carcere. L’iniziativa si è conclusa con la pubblicazione di un volumetto, che sarà consegnato ai detenuti nel momento della scarcerazione, contenente indirizzi utili di patronati e centri per l’impiego. Questa iniziativa, insieme alle altre che da tempo si svolgono in carcere, come ad esempio i corsi regionali per cuochi, giardinieri, liceo artistico ecc. sono utili anche per ottenere una buona risposta in termini di condotta dei detenuti. Nella casa circondariale di Ariano Irpino abbiamo aperto un nuovo padiglione, ci sono 270 detenuti, molti provenienti da Poggioreale e con situazioni difficili, tuttavia, ad eccezione di pochi episodi turbolenti la situazione è tranquilla”.

Così invece Antonietta Maiorano, ricercatrice Isfol e referente del progetto:

“La ricerca ha l'obiettivo di migliorare l'inserimento socio lavorativo dei detenuti prossimi alla scarcerazione, in un momento di grave sovraffollamento degli Istituti Penitenziari, attraverso la sperimentazione di percorsi di orientamento al lavoro innovativi e lo sviluppo di reti territoriali dei servizi dedicati. I risultati fin qui raccolti dimostrano che il lavoro e la creazione di network risultano essere gli elementi cruciali in un progetto di intervento volto a creare le condizioni più favorevoli all'integrazione sociale del detenuto. La ricollocazione nella società e il consequenziale recupero dei soggetti si concretizzano soprattutto per mezzo del lavoro, eletto strumento massimo del processo di inclusione sociale e rieducativo. Ecco perché, la sperimentazione portata avanti dall’Isfol, effettuata in prima battuta presso la Casa di Reclusione di Larino e la Casa di Reclusione di Ariano Irpino, intervenuta in un momento di crisi del sistema penitenziario italiano, è stata colta con molto interesse da parte delle Istituzioni, al fine di massimizzare le poche risorse a disposizione ed ottenere il miglior risultato possibile”.



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