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Ariano Irpino aderisce alla Giornata Internazionale contro l’Omofobia.

di , Giovedì, 16 Maggio 2024

Ariano Irpino aderisce alla Giornata Internazionale contro l’Omofobia.
L’Amministrazione Comunale di Ariano Irpino con deliberazione di Giunta n. 85 del 2 maggio
2024 ha aderito alla diciannovesima Giornata Internazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la
transfobia e la bifobia che ricorre il 17 maggio ed è finalizzata a promuovere e coordinare eventi
di sensibilizzazione e prevenzione per contrastare il fenomeno dell'omofobia in tutte le sue forme e
in tutti i Paesi del mondo.
Per l’occasione verrà illuminata la facciata principale del Palazzo Comunale con i colori della
Bandiera Arcobaleno e sarà esposta sul Palazzo di Città la bandiera arcobaleno simbolo del
movimento di liberazione omosessuale.
La Città di Ariano Irpino parteciperà ad un’azione comune promossa dalla Rete RE.A.DY, la Rete
nazionale di Comuni, Province, Città Metropolitane, Province Autonome, Regioni e Organismi di
Parità impegnati nel superare le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere.
Mediante una comunicazione social si porrà l’attenzione sui diritti delle famiglie omogenitoriali che
in Italia non vedono ancora riconosciuti a pieno i lori diritti. La legge 76 del 2016 (conosciuta come
Legge Cirinnà) istituisce, regolandole, le unioni civili tra persone dello stesso sesso e disciplina le
convivenze di fatto delle persone eterosessuali ed omosessuali. Tuttavia, non equipara le coppie
omosessuali alle coppie eterosessuali in alcuni aspetti fondamentali, tra cui quelli legati all’accesso
alla genitorialità.
E’ necessario ed urgente riconoscere alle coppie omosessuali gli stessi diritti di accesso alla
genitorialità delle coppie eterosessuali e cioè il diritto all’adozione e alle forme di procreazione
medicalmente assistita. In questa direzione si ascrive la parificazione dell’istituto delle unioni civili
al matrimonio. Solo così si potrà porre rimedio alla mancanza di tutele e diritti per le famiglie
omogenitoriali e porre fine ad una situazione di fatto discriminatoria.