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Amministrative Ariano, si va verso la costituzione di un centro-destra euro-sovranista

Giovedì, 18 Aprile 2019

La situazione del centro-destra arianese si fa sempre più chiara e, soprattutto, sempre meno frammentata.

L’incertezza sulla partecipazione di Forza Italia con il simbolo oppure no si è risolta. Il partito di Silvio Berlusconi ha sottoscritto un’intesa con il sindaco uscente Domenico Gambacorta e costituirà una lista a suo sostegno con il proprio simbolo, la cui gestione è stata affidata al vicesindaco Giovannantonio Puopolo dal coordinatore regionale di FI Domenico De Siano. Gambacorta gode anche dell’appoggio di Orizzonti Popolari di Ettore Zecchino, dell’Udc di Franco Lo Conte e di tre liste civiche.

La destra europeista può essere dunque caratterizzata in questo modo. Causa di incertezza è la condizione globale del centro destra, ossia i rapporti tra la destra europeista e quella sovranista, e la situazione interna di quest’ultima. Il potere aggregante, quasi magnetico, del sindaco uscente si sta manifestando sempre più efficacemente, quasi come se aumentasse all’avvicinarsi della competizione elettorale. Senza scomodare assolutamente la fisica e il magnetismo, il fenomeno potrebbe essere facilmente spiegato prestando attenzione all’animo umano, che, si sa, agisce o in base a principi e valori, oppure in base ad interessi. Interesse dei candidati è essere eletti e, a tal fine, è razionale disporre i mezzi più efficaci al raggiungimento dello scopo. Sicuramente l’alleanza con Domenico Gambacorta costituisce un’ottima occasione non solo per partecipare alle amministrative, ma addirittura per vincerle. È probabilmente in quest’ottica che sceglieranno di muoversi i partiti che compongono la destra cosiddetta sovranista, scissi tra le due mal conciliabili pulsioni di affermare la propria identità, perdendo, oppure di perderla, vincendo.

Per quanto riguarda Fratelli d’Italia, nonostante il famoso e più volte posto veto sulla possibilità di un’alleanza con Forza Italia solo in un contesto di discontinuità rispetto all’amministrazione uscente, Manfredi d’Amato ha affermato che addirittura sono in corso trattative con Domenico Gambacorta. Ciò metterebbe FdI in contraddizione con se stesso e denuncerebbe una grave incoerenza del partito. La Lega, che, tramite Pasqualino Santoro, ha fortemente condannato il «civismo indistinto» di Gambacorta, è ancora in una fase interlocutoria e non si sbilancia. È probabile che sorgano difficoltà in relazione alla candidatura a sindaco di Generoso Cusano, che salterebbe se dovesse realizzarsi un’alleanza col sindaco uscente. Da ciò emerge, innanzitutto, che quello che è stato definito l’asse sovranista è spaccato, che i partiti che lo componevano, inoltre, hanno rinunciato ai propri principi, che li tenevano insieme e li ponevano in assoluta contrapposizione a Gambacorta, e che, infine, probabilmente per prevalere nella competizione elettorale, tali partiti addirittura decideranno di allearsi con quest’ultimo.

Neanche il sindaco uscente risulterebbe puro e coerente rispetto ai propri principi, se questo scenario dovesse realizzarsi. Un’alleanza con Lega e FdI, infatti, contraddirebbe il suo giudizio, in più occasioni espresso, sulla pericolosità dell’ideologia sovranista. Certo, perdere non è una prospettiva allettante, ma una sconfitta derivata dalla fedeltà a dei principi conferirebbe al perdente il diritto di camminare a testa alta, nella consapevolezza che, nonostante la notevole somiglianza, il merito e il successo sono tra loro diametralmente opposti. Il successo, per valere qualcosa, ha bisogno del riconoscimento e degli onori dagli altri. Il merito, invece, come una pietra preziosa, brilla per se stessa, come per ciò che ha in sé il suo intero valore, a cui l’utilità, l’inutilità o il riconoscimento altrui non possono togliere nulla.

La situazione delle altre forze in gioco sembra essere meno travagliata. Appare certa, infatti, la situazione del Movimento 5 Stelle e la candidatura a sindaco dell’avvocato Mario Iuorio. Lo stesso vale per il centro-sinistra, che ha raggiunto alla fine la tanto agognata sintesi, suggellata dalla candidatura a sindaco di Enrico Franza. Il risultato è stato frutto di un duro lavoro di mediazione che ha permesso di razionalizzare il pluralismo interno alla sinistra, di canalizzarlo e, dunque, di trasformarlo in unità, la quale costituisce sicuramente un punto di forza della coalizione. Un momento storico che toglie l’alibi agli arianesi, come ha affermato il consigliere uscente Alessandro Ciasullo nel corso della conferenza stampa per la presentazione del candidato a sindaco. Presentando un candidato avulso dai metodi della vecchia politica, la sinistra ha dato prova di voler mutare il paradigma consueto, per costruire un nuovo modo di fare politica, basato sulla selezione di una classe dirigente competente e estranea alle logoranti logiche del potere. Questi, dunque, i tre blocchi principali sulla scena, a cui si affiancano, in maniera ancora oscura, la lista «Arianova» di Anselmo La Manna, e l’assolutamente occulta «Primariano».



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