Accesso Utente

D come Sport - Cristina Grasso:"Madre e moglie sportiva si può. Il tennis maestro di vita"

di , Sabato, 05 Dicembre 2020

D come Sport – parola alle donne, terzo appuntamento. Questa settimana la protagonista è Cristina Grasso: donna, moglie e madre sportiva arianese. Insieme al marito, il maestro Dario Marino, Cristina gestisce il Tennis Club Epomeo II ad Ariano Irpino e ha trovato nello sport della racchetta motivi di grande soddisfazione.

Ciao Cristina, come nasce il tuo rapporto con lo sport?

Da bambina prima, e da ragazza poi, ho sempre praticato sport, mai a livello agonistico, ma sempre approcciandomi allo sport come occasione di divertimento, di svago e di socializzazione. Da quando ho conosciuto mio marito Dario, maestro di tennis e gestore di circoli sportivi da generazioni, mi sono avvicinata a questo bellissimo sport che ho praticato sempre e solo a livello, come dicevo, amatoriale.

Secondo te quanto è importante far praticare sport ai bambini?

Lo sport dovrebbe avere un ruolo fondamentale nella vita di tutti, specialmente in quella dei più giovani. Lo sport rappresenta una vera e propria scuola di vita: un momento di educazione e di crescita, ma soprattutto di aggregazione sociale. Non dimentichiamoci, infatti, che molti dei valori trasmessi da qualsiasi sport valgono anche al di fuori del campo di gioco. Valori che i giovani apprendono in modo naturale, imparando come affrontare situazioni che gli si presentano anche nei contesti quotidiani. Inoltre, lo sport ha un impatto significativo sullo sviluppo e sulla crescita psicofisica degli atleti/ragazzi, si trasmettono valori come: la competizione positiva, il rispetto dell'avversario, il riconoscimento delle capacità altrui e l'accettazione delle proprie responsabilità e dei propri errori e/o limiti, specialmente in uno sport individuale come il tennis. Come detto, grazie allo sport, i ragazzi si trovano ad affrontare sfide e difficoltà che fanno parte della quotidianità, imparano soprattutto ad affrontarle e a superarle trasformando le esperienze negative, finanche i fallimenti, in occasioni di crescita e miglioramento personale. Essere sportivi significa saper accettare una sconfitta e ripartire da essa con maggiore forza e determinazione, soprattutto nel tennis, che come sport individuale non lascia neanche l’alibi della colpa agli altri. Lo sport, individuale o di squadra che sia, pone i ragazzi in situazioni nuove, ma soprattutto in situazioni altamente mutevoli, allenandoli a  mettersi in discussione e a prendere in considerazione nuove soluzioni con punti di vista differenti. Parlo del problem solving, una capacità che ad oggi ed in tutti i contesti quotidiani e lavorativi è fondamentale. Tutto il mio ragionamento, parte chiaramente dall’assunto che lo sport non fa differenze di sesso, etnia o religione o orientamento politico, è un po’ come una livella, al nastro di partenza siamo tutti uguali. L'unica cosa che conta è la capacità e la voglia di raggiungere l’obiettivo finale; la ricetta è semplice bastano costanza ed impegno!

Secondo la tua opinione ad Ariano le istituzioni sono abbastanza sensibili verso le attività sportive?

Il comune di Ariano Irpino è stato quasi un anno senza l’assessore di riferimento, e questo nel momento storico che abbiamo vissuto e che continuiamo a vivere, è stata una grande mancanza. Adesso finalmente abbiamo un assessore di riferimento, che ho avuto anche modo di conoscere: preparata, volenterosa e pronta a rispondere alle esigenze delle associazioni presenti sul territorio comunale. Ha davanti un compito sicuramente non facile, ma con l’aiuto dei presidenti delle varie associazioni e le sue competenze possiamo iniziare a porre le basi per il rilancio dello sport in città.

Perché consigli il tennis come sport da praticare?

Partiamo dal fatto che fare sport fa bene a tutti e a tutte le età (soprattutto nel tennis dove si può giocare fino agli 80 passati!). La pratica costante ha i suoi benefici non solo sul fisico e sulla strutture ossea, ma anche sulla vista e sulla capacità di coordinazione e concentrazione. Nel tennis gli spazi, i tempi e le condizioni di gioco cambiano continuamente e dopo un colpo, si ha solo il tempo di prepararsi per un altro colpo, che molto probabilmente, avrà una forza, una velocità ed un effetto completamente diverso dal colpo precedente; costringendoci a modificare il nostro movimento nello spazio. Il corpo, di conseguenza, dovrà adattarsi velocemente alla nuova condizione calcolando le nuove distanze. Questo è solo una parte degli effetti fisici e mentali del tennis, che, come sport individuale, ha un forte impatto sulla formazione della personalità. Nel tennis sei solo contro il tuo avversario, ma il primo avversario da battere sei tu stesso. Basta pensare a quanti giocatori con una tecnica sopraffina hanno fallito; se la mente non supporta il gesto tecnico non si andrà mai molto avanti. Ma questo vale per tutti gli sport!

Quali sono le soddisfazioni raccolte dal Tennis Club Epomeo II?

Proprio in settimana (il 02/12/2020, ndr) abbiamo ricevuto una gran bella notizia, che va ad affiancarsi a tutti i tornei ai quali abbiamo partecipato e vinto nella, tribolata, stagione. Il Tennis Club Epomeo II èstato premiato come la miglior “basicschool” in provincia di Avellino. Piazzandosi al quarto posto in Campania e al 40esimo posto a livello nazionale. Questo traguardo, con appena tre anni di lavoro, vista la pandemia direi due, ci riempie di gioia. Questo rappresenta per il maestro Dario Marino, e i suoi collaboratori, un punto di partenza per il nuovo anno. I complimenti vanno estesi, chiaramente, a tutti gli allievi che con costanza hanno saputo darci tante soddisfazioni.

ll momento non è il migliore, ma quali sono i nuovi progetti per il circolo?

È difficile al momento parlare di progetti, viviamo una situazione nuova, da Marzo che andiamo avanti con i soli allenamenti degli agonisti, ma la nostra volontà è sempre quella di fare meglio e di spingerci oltre i nostri limiti. Lo facciamo sia per noi e ma soprattutto per i nostri ragazzi, con la speranza di poter riprendere al più presto la vita di sempre in modo da poter partecipare a tutte le manifestazioni che la Federazione Italiana Tennis ha in progetto per i prossimi anni. Con l’augurio di diventare ancora di più il punto di riferimento del tennis irpino e non.

Credi che ci siano poche donne come insegnanti nel mondo dello sport?

Dovendo fare una proporzione tra il numero di insegnanti maschili e femminili purtroppo il divario è molto ampio. Sono poche le istruttrici, anche se nel tennis la percentuale, rispetto ad altri sport, è leggermente più alta.

Che esperienza è stata e continua ad essere genitori con il Covid?

Diciamo che da mamma capisco e comprendo le paure e i dubbiche i genitori hanno in questo momento. Ma, voglio ricordare, che il tennis è stato riconosciuto come lo sport con meno rischio di contagio, quasi pari allo zero! Questo poiché rimane uno sport individuale e le distanze in campo sono enormi. Rispettare i protocolli delle federazioni, concordati con le autorità sanitarie, è fondamentale per continuare a far praticare sport ai nostri figli. Soprattutto oggi, dove quasi tutte le possibilità di aggregazione e confronto sono quasi state eliminate. Io lo ripeto spesso: il distanziamento deve essere fisico e non sociale.

Qual è il tuo Campione o la tua campionessa  dello sport?

Non è una domanda scontata, e non ha una risposta scontata. Dover racchiudere tutto quello che lo sport può insegnare e trasmettere in un solo nome è difficilissimo; per questo provo a racchiudere la mia visione di campione o campionessa in due nomi (non in ordine di preferenza)! Il primo, forse scontato per chi ama il tennis come me, è Roger Federer. Non solo per l’infinita tecnica o classe, ma anche per il suo lato umano; mai una parola fuori posto, sempre cordiale e rispettoso anche nelle sconfitte più immeritate e dolorose, per la sua voglia di mettersi in gioco ogni volta, ogni partita, ogni set con sportivi di 20 anni più giovani. Come secondo nome senza dubbio, faccio quello di Francesca Schiavone, l'unica giocatrice italiana ad aver disputato due finali del Grande Slam con 8 tornei WTA vinti e soprattutto un tumore sconfitto. La sua grande tenacia sportiva unita alla sua tecnica fanno da guida a tutti quelli che non trovano la forza per rialzarsi; una grande tennista non poteva essere che una grande donna!

 

Cristina Grasso è la dimostrazione vivente che lo sport può essere ben conciliato con le esigenze familiari e che può un essere un ingrediente fondamentale nella vita di tutti i giorni. La speranza che nella comunità arianese sempre più donne e uomini lo capiscano.