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Il tour di Luca Pugliese per l’Italia carceraria continua con un’ultima tappa al carcere di Ariano Irpino

di , Sabato, 15 Giugno 2013

Quella di Poggioreale doveva essere l’ultima tappa. Lo aveva annunciato lo stesso Luca Pugliese, alla vigilia del concerto tenuto lo scorso 20 marzo nella grande casa circondariale partenopea. Ma l’audace viaggio dell’artista campano tra i penitenziari d’Italia, su è giù per la penisola a esportare la propria musica in segno di solidarietà alla popolazione detenuta – tra Napoli (Secondigliano e Poggioreale), Roma (Rebibbia), Sant’Angelo dei Lombardi, Benevento, Milano (Opera e San Vittore) –, doveva avere un altro epilogo. A due mesi da quel concerto, infatti, il tour riapre, con una nuova tappa, stavolta forse davvero l’ultima, nella casa di reclusione di Ariano Irpino (Av). Per certo verso, una sosta obbligata, il tassello mancante nel mosaico di esperienze che l’artista irpino ha costruito con tenacia negli ultimi mesi. Così, raccogliendo l’invito del direttore del carcere, Gianfranco Marcello, e grazie al supporto delle educatrici Anna Nazzaro, Rita Nitti e Wanda Chiattinelli, del commissario Tiziana Perillo, dell’ispettore Nicola Limone e del corpo della polizia penitenziaria, mercoledì 19 giugno Luca Pugliese suonerà per i detenuti del carcere di Ariano. Sarà, com’è stato per gli altri concerti, un’esibizione in versione “solo”, se così è lecito definire la performance corale di Luca Pugliese nel triplice ruolo di cantante, chitarrista e percussionista a pedale. E non ci saranno soltanto le note di Déjà vu, l’ultima fatica discografica. Il tour nell’Italia carceraria, come l’artista stesso ha più volte dichiarato, oltre a rivelarsi un’esperienza umana toccante e profonda, ha lasciato anche tracce indelebili sul percorso musicale di Luca Pugliese, schiudendo il nuovo, affascinante scenario di un altro déjà vu, quello delle melodie nostalgiche e struggenti che echeggiavano nei vicoli della Napoli universitaria, a cui il musicista renderà omaggio reinterpretando due eccellenti brani del repertorio classico partenopeo: Carmela, di Sergio Bruni, e Dicitencello vuje, di Rodolfo Falvo ed Enzo Fusco.



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