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Lello Castagnozzi: "Calcio nei denti"

di , Sabato, 11 Gennaio 2014

da Lello Castagnozzi, ex-componente dell’Assemblea provinciale del Partito Democratico, riceviamo e pubblichiamo:

In quattro anni di amministrazione Caldoro, le aree interne della Campania stanno sopportando il più forte e drammatico processo di deriva economica, culturale e, oserei dire civile della storia di questa Regione. La sensazione è che Caldoro amministri un’altra Regione quindi il nostro territorio non solo non gli appartiene ma, sembra essere un elemento in competizione e stando così le cose, trattato come ostile o avversario. Non si spiegherebbe, altrimenti il comportamento di un’amministrazione il cui unico scopo è tutelare Napoli e le zone costiere. La sanità, i fondi FAS, il trattamento che stanno avendo i forestali delle Comunità Montane, la mancanza assoluta di progettualità, l’assoluto disimpegno verso problemi che sembrano non riguardare affatto la Regione Campania tanto da arrivare a non rifinanziare la legge 51 che tutela le aree interne.  Emblematica è la realtà sanitaria.

La ASL AV, virtuosa nei bilanci tanto da restituire 22 milioni di Euro alle Regione che riversa il tutto nel pozzo senza fondo del deficit delle ASL napoletane, subisce i tagli e le disattenzioni più vergognose. Paghiamo, insomma, l’appartenenza ad una Regione che praticamente ci considera alla stregua di aree coloniali da spolpare fino all’osso e in cambio ricevere calci nei denti.

La spudoratezza arriva al punto di presentarsi ieri sera (10/01/14) ad Ariano per chiedere voti a favore di Zecchino e Ciasullo ed esporre un presunto piano di sviluppo articolato sulla solita Alta Capacità a cui ha aggiunto la Banda Ultra Larga e, forse, qualcuno gli suggerirà i mercatini del contadino. È proprio vero che al peggio non c’è limite. Sarebbe il caso che qualcuno ricordasse a Caldoro che le nostre aree in rapporto alla popolazione rappresentano il più grande bacino del sud Italia per l’emigrazione dei giovani verso il nord e l’Europa, mentre la Regione Campania non riesce a organizzarsi per spendere nemmeno i fondi che arrivano gratis da Bruxelles.

I leitmotive di questa assurda presa in giro sono da una parte la non responsabilità della Regione Campania in tutti quei processi in cui c’era da battersi per evitare i disastri occupazionali che si sono verificati in Irpinia: basta citare il caso dell’Irisbus e dei forestali, il primo, un  caso riguardante un’azienda privata, il secondo, delegato agli enti locali, quindi nessuna possibilità d’intervento da parte dell’amministrazione regionale. Per addolcire la pillola o per indorarla, Caldoro ci regala tre elementi di novità che tradotti in un lessico comprensibile sono tre promesse alcune delle quali propinate da anni: l’Alta Capacità, la Banda Ultra Larga (UWB), e udite, udite, l’ambiente, il tutto condito dalla promessa di spesa di 600 milioni di € per le aree interne. Le popolazioni del Sannio e dell’Irpinia possono stare tranquille perché da oggi in poi queste tre cose risolveranno tutti i problemi di questi territori.

L’Alta Capacità Napoli - Bari della quale è in forte dubbio anche la costruzione della stazione Irpinia A Santa Sofia e quindi la possibilità dei treni di fermarsi, al di là delle implicazioni e i ritorni economici riguardanti la costruzione del tratto ferroviario, qualcuno sa rendermi edotto in che modo essa contribuirà allo sviluppo di queste zone in cui da trasportare merci a chi  o riceverle da chi quasi non esiste? Progetti a lunghissima scadenza, le infrastrutture sono sempre necessarie, sono il volano delle attività produttive e della possibilità di scambio, dirà qualcuno ed è vero, ma per sviluppare queste possibilità ancora in fase embrionale ci vorrà un quarto di secolo, ad essere ottimisti. Nel frattempo che facciamo? La Banda Ultra Larga (UWB) rappresenta nel campo delle telecomunicazioni, una tecnica avanzatissima basata sulla velocità straordinaria del sistema. In pratica la Banda Ultra Larga permette la  trasmissione dati ad una velocità mai vista. E poi?

Caldoro ha dimenticato di spiegarci le applicazioni pratiche che tale regalo implicherebbe in provincia di Avellino e Benevento: che cosa ne faremo di questa Banda Ultra Larga? Scaricheremo film e musica più velocemente? Non ditemi che servirà a chi svolgerà attività di e - commerce, o stiamo parlando di spin – off di ricerca e di imprese innovative e quindi di cloud computing: qui, in Irpinia? Ma vogliamo proprio prenderci per i fondelli? Questi progetti (sic) dovrebbero risolvere la disoccupazione in queste aree ultra depresse? Restano i mercatini dei contadini di Ciasullo che risolveranno in questo quarto di secolo di attesa, affinché i progetti di Caldoro – Zecchino riusciranno a concretizzarsi per la popolazione se, di essa, ne sarà rimasta traccia o se nel frattempo non saremo tutti emigrati o morti di fame. Sull’ambiente, argomento citato da Caldoro, stendo un velo pietoso attraverso tre parole “bonifica della discarica”.

A proposito, come mai nessun giornalista, durante l’intervista al Presidente, non ha posto uno straccio di domanda sulla Sanità in Irpinia e sul destino dell’Ospedale di Ariano?

Lello Castagnozzi



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