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E’terminato oggi l'anno scolastico 2019\2020. Per quasi 8 milioni di studenti che, a causa del Covid-19  hanno visto stravolte le proprie abitudini scolastiche, i propri rapporti sociali, costretti a studiare con la didattica a distanza. Didattica che purtroppo non è arrivata a tutti i ragazzi. Da una statistica è emerso che non tutte le famiglie italiane dispongono di un pc, di uno smartphone o anche di una connessione internet. Un congedo , quello di oggi, freddo, sterile , senza i consueti baci e abbracci, senza esultanze per i l'ultimo suono della campanella, senza corse sfrenate per tornare a casa, e senza la solita foto ricordo dell'anno scolastico che se ne va. Soli , a casa, dietro ad uno schermo, quella barriera senz'anima che taglia fuori ogni possibilità di rapporto umano. Ma ora che è tempo di bilanci , come possiamo definire la didattica a distanza? di sicuro è stata un elemento fondamentale per la trasmissione di nozioni e competenze scolastiche, ma la scuola non è certo fatta solo di questo. Già solo il fatto di frequentare una classe, confrontarsi ogni giorno, esige capacità di adattamento che , ad ogni modo, lascia spazio alla crescita personale. La scuola ai tempi del coronavirus ha messo alla prova alunni docenti ma anche e sopratutto i genitori, per i quali la scuola è elemento fondamentale , strumento di educazione personale e cognitiva. Nei giorni scorsi era arrivata la proposta del vice-ministro Ascani di far rientrare gli alunni in classe nell'ultimo giorno di scuola, naturalmente con le dovute precauzioni,  ma il comitato tecnico scientifico ha bocciato l'ipotesi. Mentre in Italia accade questo, in altri paesi gli studenti sono tornati a scuola indossando mascherine, con banchi distanziati e con docenti protetti dalle visiere. Un modello di ripresa scolastica che potrebbe essere preso in considerazione anche nel nostro paese, in vista dell'inizio delle lezioni a settembre. Ritornerà la scuola, gli sguardi tra amici, gli scherzetti ai compagni e tutto ciò che questo maledetto virus ci ha tolto: la nostra vera essenza, il nostro "essere umani".