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Traumi sportivi, come prevenirli e curarli

di , Lunedì, 26 Ottobre 2015

È noto che lo sport, praticato con costanza e corrette modalità, porti degli indubbi vantaggi in termini di salute e di prevenzione delle malattie croniche invalidanti (cardiovascolari, dismetaboliche, neoplastiche...).

L’attività motoria praticata regolarmente, e in particolare quella sportiva agonistica, presenta peraltro la possibilità di incorrere in infortuni, a volte anche gravi, tanto durante la fase di allenamento quanto durante l’attività ricreativa, ma anche nel corso di prestazioni agonistiche.

L’atleta, soprattutto se inesperto o poco allenato, può eseguire il gesto atletico scorrettamente od in condizioni non ottimali creando i presupposti per danneggiare il proprio organismo. Le lesioni acute  riconoscono un momento meccanico preciso (cadute o colpi diretti) che produce lesioni immediate dolorose e che impone la sospensione dell’attività. Particolare attenzione va pertanto rivolta già alla fase di allenamento, durante la quale a volte possono essere effettuati carichi di lavoro eccessivamente elevati in termini sia di intensità sia di frequenza, senza la salvaguardia di un’idonea periodizzazione degli stessi e senza il rispetto dei necessari tempi di recupero finalizzati al progressivo adattamento delle strutture muscolo-tendinee coinvolte. Il conseguente sovraccarico delle stesse può, infatti, comportare l’insorgenza di una sintomatologia dolorosa correlata a fenomeni di tipo infiammatorio o a vere e proprie patologie a carico dell’apparato muscolo-scheletrico.

Le lesioni possono quindi essere di due tipi:da sovraccarico funzionale (sollecitazione articolare abnorme e/o eccessivamente ripetuta); traumatiche (cadute o colpi diretti);Le lesioni dei muscoli sono molto frequenti durante l'attività sportiva., in genere le lesioni muscolari sono classificate in: ACUTE dirette:contusione (stupore, ecchimosi, ematoma, schiacciamento muscolare), ACUTE indirette: contrattura, stiramento, strappo o distrazione muscolare di I°, II°, III°, rottura muscolare) , CRONICHE post-traumatiche Gli strappi o distrazioni muscolari sono lesioni caratterizzate da una discontinuità delle fibre muscolari, senza interruzione del tessuto connettivale, che si può accompagnare a lesione di strutture vascolari con conseguente ecchimosi o ematoma.

A seconda della gravità si distinguono: distrazioni di I° (strappo molto piccolo all'interno di uno o più fasci di muscoli); distrazioni di II° (strappo che evidenzia più fasci muscolari, ben evidente ecograficamente; distrazioni di III° (lesione che supera in sezione i 3/4 del muscolo interessato).

L'atleta, durante la sua attività, può essere sottoposto a lesioni tendinee acute o croniche.

Le lesioni tendinee acute includono: Rottura tendinea: determinata da uno sforzo notevole ed improvviso che agisce su una struttura già colpita da pregressi processi degenerativi.; Tendiniti: patologie flogistiche acute del corpo tendineo non accompagnate da fenomeni degenerativi; Peritendiniti: patologie infiammatorie acute dei tessuti che circondano i tendini, vere e proprie guaine.

Le lesioni tendinee croniche infiammatorie e/o degenerative del sistema tendineo sono spesso evoluzione di forme acute trascurate o mal trattate da sovraccarico funzionale dovute a microtraumi e sollecitazioni che superano la resistenza del tendine.Le tendinopatie possono essere favorite da fattori esogeni (attrezzature specifiche, abbigliamento...), oggettivi (eccesso di carico di lavoro, alterato gesto atletico) e soggettivi (alterazioni posturali, squilibri muscolo-scheletrici).

La patologia meniscale è particolarmente importante e frequente in traumatologia dello sport. .Le strutture ligamentose assicurano stabilità alle articolazioni e protezione da eventuali movimenti fuori asse, per questo nella maggior parte dei casi le patologie dell'apparato ligamentoso coinvolgono le articolazioni.

Le patologie ligamentose sono: Elongazioni: "abnorme allungamento" che indebolisce il ligamento, per effetto di sollecitazioni intense ed improvvise; Distorsioni: lesioni parziali di vario grado della struttura ligamentosa, solitamente accompagnate da varie componenti dell'articolazione che ha subito il trauma; Rotture: lesione totale della struttura ligamentosa.

Le lesioni ossee sono un gruppo di patologie frequenti in traumatologia sportiva. Periostiti: infiammazioni che interessano la struttura di rivestimento dell'osso, dovute principalmente a fattori meccanici; Osteiti e osteocondriti: patologie infiammatorie a carico della struttura ossea (osteiti), che talvolta si complicano con un interessamento cartilagineo concomitante (osteocondriti); Infrazioni e fratture: interruzioni traumatiche ossee che possono essere causate da traumatismo diretto, indiretto o da un indebolimento della struttura ossea stessa.

Con il termine pubalgia si indica l'insieme degli effetti causati da una tendinopatia inserzionale prossimale dei muscoli adduttori, anche se talvolta sono investite anche componenti muscolari, articolari, cartilaginee ed osee. La pubalgia se trascurata provoca periodi prolungati di stop agonistico o di limitazione delle prestazioni atletiche. Le cause possono essere molteplici, ma spesso è dovuta ad allenamenti inadeguati alle possibilità fisiche.

Lo sport con il maggior numero di sportivi traumatizzati (31,83%) è il calcio, seguito a grande distanza dal podismo (3,91%) e da tutti gli altri sport che risultano presenti con percentuali via via sempre più basse. I distretti più soggetti ad affezioni traumatiche sono nell’ordine le patologie della coscia (23,29%) seguite da quelle del ginocchio (21,14%), da quelle del rachide (19,11%) e via via da tutte le altre, con percentuali sempre meno significative. In almeno un atleta su due è stata sufficiente la visita medica per porre la diagnosi clinica e  solo in un quarto dei casi è risultata necessaria l’integrazione diagnostica con ecografia muscolo-tendinea.

L’ecografia muscolo-tendinea è l’esame gold standard di primo livello di approfondimento diagnostico, seguita nell’ordine dalla risonanza magnetica e dalla radiografia,e da altri esami. Le principali terapie effettuate sono risultate: la Tecarterapia capacitiva, la Tecarterapia resistiva , le mobilizzazioni segmentarie, Laser terapia Magnetoterapia.

In conclusione praticare sport è salutare ma non bisogna esagerare.

Articolo pubblicato sul numero Agosto/Settembre 2015 del periodico XD Magazine


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