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23 Novembre 1980 - 23 novembre 2020 per non dimenticare

di , Lunedì, 23 Novembre 2020

23 novembre 1980, una domenica italiana come tante altre. Bambini che scorrazzavano tra le strade, amici di sempre davanti ai bar a chiacchierare del più e del meno, a parlare dei tempi in progressivo cambiamento dei giovani.  Ma  il tema principale di quella strana domenica era il caldo anomalo che da qualche  giorno si percepiva. Un'aria mite dal sapore estivo,  poco autunnale per essere nel mese di novembre, sembrava quasi che l'estate di San Martino si fosse allungata in modo anomalo.

 

Era il giorno della partita tra Juventus e Inter, si dibatteva sui possibili risultati; una domenica che di li a poco avrebbe cambiato il volto della Campania e stravolto intere generazioni.

19.34. LA TERRA TREMA. 90 secondi di terrore, un minuto e mezzo quasi eterno, 90 secondi destinati a cancellare del tutto  storie, vite e famiglie intere.

 10° grado della scala Mercalli: oscillano case, balla il pavimento,  cadono oggetti, crollano case , crollano  desideri, sogni, progetti e speranze. Un boato forte e assordante risuona nell'aria misto a urla  e pianti di persone in fuga. Cumuli di macerie, buio totale , odore di zolfo e  di gas. Scene da apocalisse.

L'epicentro del sisma era ubicato tra Campania e Basilicata, distrutti numerosi comuni irpini e della provincia di Salerno e di Potenza. 2194 le vittime, circa 10.000 i feriti e oltre 400.000 persone rimaste senza una casa. Si scavò ininterrottamente sotto pioggia neve e gelo fino al gennaio del 1981 quando fu tirata fuori dalle macerie l'ultima vittima. Il Presidente dell'epoca, Sandro Pertini recatosi nelle zone terremotate il 25 Novembre commentò lo stato dei ritardi dei soccorsi :"Italiane e italiani, sono tornato ieri sera dalle zone devastate dalla tremenda catastrofe sismica. Ebbene, a distanza di 48 ore, non erano ancora giunti in quei paesi gli aiuti necessari. È vero, io sono stato avvicinato dagli abitanti delle zone terremotate che mi hanno manifestato la loro disperazione e il loro dolore, ma anche la loro rabbia. Ho potuto constatare che non vi sono stati i soccorsi immediati che avrebbero dovuto esserci. Ancora dalle macerie si levavano gemiti, grida di disperazione, i sepolti vivi. Qui non c’entra la politica, c'entra la solidarietà umana; tutti gli italiani e le italiane devono sentirsi mobilitati per andare in aiuto di questi loro fratelli colpiti da questa sciagura. Perché credetemi, il modo migliore di ricordare i morti è quello di pensare ai vivi".

 

terremoto

 

Dopo tre giorni dalla prima scossa, alla quale seguirono altre, iniziarono ad arrivare i primi soccorsi , numerose unità militari accorsero da tutta Italia.

Dopo alcuni tempi si cominciò a pensare alla ricostruzione che, però, portò alla cattiva gestione dei finanziamenti stanziati : si assistette  a casi di corruzione di politici ed amministratori , fino all' infiltrazione di casi di criminalità organizzata. Agli inizi degli anni 2000 ancora migliaia di persone vivevano in alloggi provvisori , e ad  oggi  c'è chi ancora non ha beneficiato dei decreti stanziati per la ricostruzione. Tante furono  anche le cose buone: nacquero nuove aziende  in Irpinia con la legge 219 del 1981 che stabiliva interventi a favore delle zone colpite. Si pensi alla Ferrero o alla Ema di Morra De Sanctis. Vennero  realizzate opere come la strada a scorrimento veloce Contursi-Grottaminarda e l’Ofantina bis da Avellino a Lioni, inoltre fu ricostruito ex-novo l’ospedale di Sant’Angelo dei Lombardi, sotto la direzione del  sindaco  Rosanna Repole, eletta la sera  stessa del terremoto dato che il primo cittadino aveva perso la vita  rimanendo sotto le macerie.

 

23 novembre 1980 - 23 Novembre 2020. Sono trascorsi 40 anni , ma il ricordo di quei  momenti rimane  vivo  e presente  tra coloro che furono protagonisti , senza volerlo, di quella immensa sciagura. Un pezzo di storia  che continuerà ad essere tramandato di generazione in generazione in memoria di chi quel giorno perse tutto  e di coloro i quali non potranno mai raccontare  a qualcuno il dramma di quegli attimi. Dedicato a tutte le vittime.