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Ariano, la minoranza non ci sta su Difesa Grande

di , Domenica, 28 Febbraio 2021

Si è tenuta oggi alle ore 17.00 una conferenza pubblica sul tema discarica, presso il museo civico del Tricolle. Caldamente voluta dall’avvocato La Vita, ha visto la presenza di gran parte delle forze di minoranza del comune di Ariano Irpino. Due nomi presenti, su tutti ne danno un’idea: Luparella e La Carità. La questione Difesa Grande è tutt’altro che conclusa: forti i toni a carattere politico e decisi gli interventi tecnici che si sono ascoltati.

Nelle scorse settimane si è ampliamente parlato della scelta di ciò che, con molta sintesi, la minoranza definirebbe “riapertura” della discarica di Difesa Grande e la maggioranza “chiusura definitiva”.

Il tema specifico del convegno è la scelta operata dall’amministrazione del comune di Ariano sull’uso dei rifiuti biostabilizzati. La critica operata nell’occasione odierna è stata strutturata in tre macrotemi. Un’introduzione che ha narrato l’intera cronistoria della problematica dal 2001 ad oggi, dalla quale deriverebbe un’evidente cambio di opinione, in particolare del M5S e del suo esponente arianese Luca Orsogna, nonché di tutta la pubblica amministrazione, sulla situazione. A concludere, invece, si è ascoltato un ampio intervento tecnico che ha permesso una maggiore comprensione della questione frane, riguardante il terreno che circonda Difesa Grande. Problematica evidentemente di lunga data che si connette a quello dell’attestato inquinamento provocato dalla discarica, di cui il territorio risente tutt’oggi.

Di particolare rilievo, però, l’intervento centrale ad opera dell’avv. La Vita: una denuncia politica che pare si tradurrà anche in una denuncia alle autorità. Il problema è l’illiceità possibile avvenuta nella scelta dell’uso del biostabilizzato, come un deliberato appoggio alla ditta privata che sta gestendo la discarica, al momento. L’accordo ormai sottoscritto, in occasione della Conferenza dei servizi avutasi qualche giorno fa, potrebbe favoreggiare il lucro del privato, a detta del consigliere La vita. Anche la delibera del Tar che avrebbe costretto l’amministrazione ad operare in direzione dell’accordo preso, ad avviso della minoranza, di contro, non fa che affermare la necessità di riempimento del terreno da bonificare, senza specificarne le modalità. Per fare ciò il biostabilizzato sarebbe un’opzione possibile ma non necessaria, anzi essendo in ogni caso un rifiuto, piuttosto sarebbe auspicabile del puro terreno vegetale ai fini di bonifica. La proposta operativa della conferenza, in conclusione, prende atto del percorso fatto e punta alla gestione della situazione attuale, tenendo presente la necessità di stabilizzazione del dissesto geologico in corso e supervisionando la gestione della bonifica, al fine di evitarne eccessivi vantaggi economici ai danni dell’ambiente.