Biogem partecipa a ricerca che prospetta nuove terapie per il melanoma metastatico

di , Giovedì, 31 Luglio 2025

Lo studio, condotto dal gruppo di Biologia Computazionale del centro
irpino, in collaborazione con la Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei
Tumori (dottoressa Roberta Mortarini e dottore Andrea Anichini), e
l’Università di Siena (professore Michele Maio), è stato pubblicato sul
Journal of Experimental & Clinical Cancer Research. La ricerca ha
evidenziato, in particolare, come il profilo di metilazione (tutte le
modifiche del DNA che caratterizzano il singolo tumore) possa
influenzare profondamente l’eterogeneità biologica e il comportamento
clinico del melanoma metastatico (MM).
<<Attraverso un’approfondita analisi multi-omica, capace cioè di
studiare simultaneamente diverse informazioni biologiche di un
organismo – spiega il professore Michele Ceccarelli – siamo riusciti a
identificare quattro sottotipi di melanoma, caratterizzati da livelli
crescenti di metilazione del DNA>>. <<Uno di questi – continua il
professore – risulta caratterizzato da un’elevata presenza di cellule
immunitarie, in particolare linfociti T CD8+, e dall’espressione di geni
associati a una prognosi favorevole e a una maggiore sopravvivenza,
confermando la correlazione tra i sottotipi di metilazione e la risposta
all’immunoterapia>>.
<<Sebbene quest'ultima rappresenti oggi una strategia promettente per
il trattamento del melanoma – sottolinea la dottoressa Francesca Pia
Caruso, co-primo autore dello studio – purtroppo solo una parte dei
pazienti risponde efficacemente alle cure>>. <<A questo proposito –
assicura la giovane ricercatrice di Biogem - i nostri risultati evidenziano
che la classificazione dei tumori in base al profilo di metilazione può
aiutare a prevedere in anticipo chi potrà trarre maggiore beneficio
dall’immunoterapia>>.
<<Con il gruppo dell’Istituto Nazionale dei Tumori abbiamo dimostrato in
vitro – aggiunge la dottoressa Caruso - che il trattamento delle cellule di
melanoma con un inibitore delle DNA metiltransferasi (DNMTi) è in
grado di indurre una demetilazione globale, ‘riprogrammando’ i tumori
verso un fenotipo potenzialmente più sensibile all’immunoterapia>>.
<<Risultati che – scommette infine Ceccarelli - aprono la strada a
strategie terapeutiche combinate, basate, essenzialmente, sull’utilizzo di
farmaci epigenetici per aumentare l’efficacia dell’immunoterapia nel
melanoma>>.