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DcomeSport, Valentina Pietrolà: “Le donne siano giudicate solo per i risultati. Ariano punto di riferimento in provincia”

di , Sabato, 23 Gennaio 2021

DcomeSport – parola alle donne questa settimana ha come protagonista una donna di lotta e di governo. Valentina Pietrolà è consigliera comunale ad Ariano Irpino, che si occupa di pari opportunità. Valentina è stata anche assessora del comune di Ariano Irpino nella prima giunta targata Enrico Franza.

 

Ciao Valentina, come nasce il tuo rapporto con lo sport?

Come tutti i bambini ho iniziato per gioco, prima mi sono appassionata alla danza, ero affascinata da quel mondo. A 12 anni sono approdata alla pallavolo e ho iniziato a giocato nella squadra della G.S.A. Pallavolo Ariano, considerata l’altezza giocavo come centrale o di banda, ho partecipato a diversi campionati giovanili e per qualche stagione al campionato di Prima Divisione e di Serie D Femminile. A questo periodo sono legati ricordi fantastici, amicizie, trasferte, momenti goliardici, ma anche momenti difficili e meno belli. In particolare ricordo con affetto il mio allenatore Gerardo Filomena, una figura importante per lo sport arianese. Mister Gerardo ha dato tanto ai giovani della nostra città e purtroppo ci ha lasciati troppo presto.

 

Qual è oggi il tuo rapporto con lo sport?

Cerco di tenermi sempre in attività, adoro le passeggiate in Villa Comunale, il trekking e pratico regolarmente yoga. Per quanto riguarda la pallavolo purtroppo ormai ho appeso le ginocchiere al chiodo da circa 3 anni. Naturalmente continuo a seguire come tifosa gli sport che amo, sia a livello locale che nazionale.

 

Lo sport femminile italiano riesce ad esprimere sempre campionesse di alto livello, di chi il merito di questi successi secondo te?

Sicuramente il merito va alle donne, che da qualche decennio hanno iniziato ad affermarsi nei diversi sport e a conquistare nuovi spazi. Diciamo che questo fenomeno rientra nel generale cambiamento sociale e culturale in corso. Di conseguenza anche le società sportive e gli addetti ai lavori hanno iniziato ad investire nello sport femminile.

Credi che i mezzi di informazione italiani diano il giusto risalto allo sport femminile?

I mezzi d’informazione danno solitamente spazio agli sport maggiormente seguiti e purtroppo sappiamo che c’è ancora una grande differenza in questo senso tra sport maschili e femminili. Si dovrebbe dare la giusta visibilità alle discipline sportive femminili esattamente come a quelle maschili, in termini di spazi nella programmazione pubblica e coinvolgere più commentatrici nelle redazioni sportive. Mi soffermerei più che altro sul linguaggio del giornalismo sportivo, il modo in cui vengono narrate le carriere, i risultati o le vittorie delle atlete rispecchia un divario di genere da colmare. I nomignoli a volte si sprecano e sembrano quasi ridimensionare il valore sportivo delle atlete, si indugia su qualche particolare abbastanza inutile: come le unghie colorate, le gambe da pin up oppure una certa insistenza sulla fisicità dei corpi.

 

Venendo alla realtà arianese, c’è il timore che alcune attività possano chiudere a causa del Covid. E’ una paura giustificata?

Alla crisi del reddito delle famiglie ed alla situazione di incertezza economica occupazionale sono associati ulteriori fattori di disagio e di rischio. Purtroppo il mondo dello sport è stato duramente colpito dalla crisi economica che stiamo vivendo, le società sportive sono ferme da mesi con conseguenze economiche importanti perché il mondo dello sport ad Ariano, come altrove, significa anche economia e posti di lavoro. Un vero dramma se consideriamo la ricaduta anche in termini sociali per la nostra comunità. Personalmente intendo lo sport soprattutto come un veicolo di inclusione sociale, di miglioramento della salute, della qualità della vita e fattore di promozione territoriale.

 

Secondo il tuo parere, le principali strutture sportive di Ariano (Renzulli, Palazzetto , Arena Mennea), possono diventare un punto di riferimento per la provincia di Avellino?

Di questo sono convinta! E’ fondamentale inquadrare lo sport come veicolo di marketing urbano e creare percorsi di valorizzazione in una logica sinergica con il turismo per favorire attrazione di investimenti e sviluppo economico. Come amministrazione comunale puntiamo a far diventare Ariano una Città dello Sport. Gli impianti che hai nominato hanno un grandissimo potenziale, è necessario mettere appunto dei progetti di miglioramento strutturale. Conosciamo tutti ad esempio le problematiche di accesso stradale dell’Arena Mennea, così come un intervento sull’acustica del PalaCardito consentirebbe il suo utilizzo anche come location di concerti e spettacoli.

Ariano esempio di pratica dello sport femminile, anche a livello provinciale: realtà o esagerazione?

La nostra città da sempre vanta un’ampia partecipazione femminile alla pratica agonistica. Negli ultimi anni abbiamo assistito a risultati grandiosi dello sport femminile arianese, pensiamo al Basket, al Tiro con l’arco, al Karate. Le sportive arianesi sono riuscite a coinvolgere e appassionare in massa i tifosi. Questa è storia e realtà!

 

In tanti sport le donne in Italia non sono considerate professioniste: secondo te è un problema solo delle federazioni o anche culturale?

In realtà c’è un problema normativo. E’ proprio la legislazione italiana ad essere indietro su questo punto. In oltre, in Italia lo sport è segnato da profonde discriminazioni di genere nell’ambito della rappresentanza femminile negli organi nazionali che governano lo sport, nessuna donna è mai stata Presidente del C.O.N.I. Le donne, non importa con quante medaglie al collo, sono tutte, indistintamente, considerate dilettanti.  Valentina Vezzali, Federica Pellegrini, Carolina Kostner, Francesca Piccinini non sono mai state qualificate come professioniste.E’ chiaro che alla base è tutta una questione culturale. Per questo come Amministrazione Comunale intendiamo adoperarci molto su questo tema. In una delle prime sedute del Consiglio Comunale abbiamo approvato “La Carta Europea dei Diritti delle donne nello sport”. Un documento che punta proprio, attraverso degli atti concreti, a raggiungere la parità tra uomini e donne nello sport. Ariano può rivestire un ruolo di guida a livello provinciale anche su questo tema.

 

Un anno vissuto praticamente senza poter praticare sport: un danno più per il fisico o per la mente?

Francamente non penso si posso fare una distinzione tra le due cose. Per molte persone questo periodo di inattività forzata ha lasciato dei segni tangibili nel fisico e nella mente. Penso soprattutto ai più giovani, per loro lo sport è vitale per crescere bene e per sviluppare la socializzazione.

 

2021, anno della ripartenza o pensi possa essere ancora un anno interlocutorio, causa Covid, per lo sport?

 

Questo tempo, che io definisco sospeso, può essere anche una possibilità! Per quanto riguarda la nostra azione amministrativa è il momento ideale per progettare seriamente la ripartenza, innanzitutto bisogna costruire una proficua collaborazione tra le società sportive cittadine e l’ente comune anche attraverso l’attivazione della Consulta dello Sport. Sarà necessario provvedere ad un piano unico di regolamento dell’uso degli impianti sportivi, occuparsi dello stato delle convenzioni, tutte questioni per cui si è subito attivata l’Assessora Michela Cardinale. Siamo ottimisti, il nostro obiettivo è essere pronti per l’inizio della stagione agonistica 2021-2022! Auguro a tutti gli sportivi arianesi e agli appassionati di poter ritornare al più presto, insieme, a gioire e a praticare sport.

 

Infine ti chiedo qual è il tuo campione o campionessa del cuore

Senza pensarci, il mitico “Codino” Roberto Baggio! Sono cresciuta in una famiglia di tifosi sfegatati della nazionale maschile di calcio. Da piccola conoscevo a memoria la formazione vincitrice del Mondiale di Spagna 1982:Zoff, Gentile, Cabrini, Oriali, Collovati…

Una squadra, quella di Spagna '82, che seppe restare unita per arrivare ad una straordinaria vittoria. E' questo che deve fare Ariano nel post-Covid, che speriamo cominci al più presto. Valentina Pietrolà ha fatto capire molto bene il ruolo fondamentale che avranno le donne del Tricolle nel far ripartre la nostra città. Con l'apporto di tutti, nessuno escluso.