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Music & Story | Nina Simone, “Il Piccolo Prodigio”

di , Sabato, 21 Febbraio 2015

Music & Story // Il titolo dovrebbe dare  già un’idea di dove  voglio andare “a parare”, una sorta di viaggio nella musica, gli artisti, i brani musicali , la storia che ci ha accompagnato nel corso del nostro tempo. Sicuro non andrò a scomodare i padri della musica immortale (Bach, Beethoven, Mozart, Chopin,Wagner etc...), non sarei in grado di “mettere su carta” l’immane talento degli appena citati compositori, mi terrò “basso” scrivendo di artisti che ci hanno riguardato e ci riguardano più da vicino e vi assicuro che anche tra questi troveremo canzoni e musica immortale".
                                   


Nina Simone, “Il Piccolo Prodigio”

Inizio non a caso con lei una grandissima della musica mondiale, “oggi sarebbe stato il suo ottantaduesimo compleanno” il suo nome è Eunice Kathleen Waymon nata in un borgo della Carolina del nord ( Tryon). Prima di continuare sarà utile presentarvela con il suo nome d’arte : Nina Simone, sesta di otto fratelli, talento da vendere fin da bambina, divenne da subito la speranza della comunità ove era nata, infatti fu proprio la confraternita del posto a permettere in seguito che  la piccola Nina potesse studiare a New York. A soli quattro anni la piccola Nina era gia sulla tastiera di un vecchio “Armonium” suonava ad orecchio i canti in Chiesa nella funzione domenicale. La chiamavano ormai tutti “Il Piccolo Prodigio” e spesso la domenica la Cappella metodista di Tryon non riusciva a contenere la gente che andava ad ascoltare la musica che quel piccolo Angelo nero suonava.

A sei anni iniziò a studiare Bach, la comunità vedeva ormai la piccola Nina come grande ragione di rivalsa dell’allora imperante razzismo, (il problema razziale inciderà molto nella vita di Nina Simone).  “Il Piccolo Prodigio” era ormai diventata una diciassettenne talentuosa musicista, dopo varie vicissitudini, un amore e tanto studio, Nina era pronta per diventare la prima concertista classica nera d’America, si doveva però superare l’esame di ammissione presso il prestigioso “Curtis Institute di Philadelphia”, il suo esame  di ammissione fu un fallimento, la fine di un sogno per Nina, ma anche la svolta . Passerà qualche anno prima che Nina riesca a riprendersi di nuovo la propria vita, tra piccoli lavori e lezioni di piano, l’opportunità arrivò con Atlantic City,città conosciuta come la patria del gioco e dei locali notturni.Nina accetta l’ingaggio come pianista – cantante in uno di questi locali “by night”, la cosa buffa era che la nostra talentuosa amica, fino ad allora non aveva mai cantato in pubblico ma, pur di tenersi il lavoro inizio a cantare, era un  giorno di luglio del 54.

La piccola Eunice diventata ormai Nina Simone, (il suo nome d’arte è scaturito dall’ammirazione di Nina nei confronti dell’attrice Simone Signoret...), l’artista che tutti poi conosceremo e ammireremo iniziò al “Midtown Bar & Grill” di Atlantic City, un locale poco illuminato, il fumo quasi solido che colava dalle pareti, tra clienti in attesa dell’ennesimo whisky e improbabili risate di puttane che non sapevano più ammaliare... si proprio da li è nato il mito, la leggenda . Certo avrei potuto parlarvi della Simone e le sue battaglie  al fianco di Malcom X, Martin Luther King, il suo esilio, i suoi amori, le sue canzoni e tanto altro, forse lo faro ma in un’altro momento, questa volta ho voluto scrivere di come nasce un mito, da un piccolo borgo della Carolina del Nord nato il 21 febbraio 1933, quel mito che non morirà mai: “Il Piccolo Prodigio”,  diventato ormai leggenda per tutti noi, buon compleanno Nina...



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