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Riceviamo e pubblichiamo un comunicato di Aleandro Longhi, già assessore ai Lavori pubblici nel Comune di Genova, senatore e deputato, trapiantato in Irpinia, acuto osservatore nella duplice veste di cittadino ed esperto.


Sono emigrato al Sud. Da Genova mi sono trasferito anche se in maniera non continuativa, ad Ariano Irpino. Sono andato alla ricerca delle opere pubbliche realizzate, si fa per dire, ad Ariano Irpino. È davvero singolare che la nuova strada Panoramica ultimata 4 o 5 anni fa, non abbia ancora un nome.

L’amministrazione di centrodestra, ormai caduta, non sapeva neanche cosa fosse la toponomastica. Ad Ariano chiamano la nuova strada, Russo-Anzani, perché comincia da via Russo e finisce in via Anzani. Ovviamente anche in via Russo non c’è traccia di targa che ne indichi il nome, mentre via Anzani è fornita di targa poiché si tratta di una strada di antica costruzione. 

Appena si imbocca la “Panoramica”, balza subito agli occhi un cartello stradale: “strada dissestata”, possibile? È una strada nuova! Ma subito in macchina si avverte lo “slap, slap” delle lastre del selciato che si muovono al passare delle auto. Ma anche chi la percorre a piedi dovrebbe attenersi al cartello, che non c’è, “marciapiede dissestato”. I cordoli dei marciapiedi stanno sprofondando, le lastre che lo pavimentano a volte mancano, a volte sono inarcate verso il cielo, a volte il marciapiede è un percorso inclinato.

Si giunge poi ad uno slargo: l’illuminazione è ultramoderna, anche se a ridosso del centro storico, i lampioni di una strana foggia e luci interrate o incapsulate nei muri, ma desolatamente quasi tutte spente. A sinistra, una piazzetta senza nome, a destra, una fontana, unica nel suo genere: non butta né scarica acqua, si riempie quando piove e si svuota per evaporazione al calore del sole. Eppure basterebbe un semplice buco per far almeno scaricare l’acqua, visto che la strada in quel punto è a sbalzo sul vuoto.

ariano panorama russo anzani

Sul palo della luce vicino alla fontana, fa bella mostra un cartello: “Zona di attesa n.31”. Si presume si riferisca al caso di un possibile terremoto, ma è proprio opportuno far attendere la gente in uno slargo posizionato sul vuoto, che in caso di sisma potrebbe sbriciolarsi? Sopra la piazzetta, sui muri del centro storico, un graffitaro ha disegnato degli orridi scheletri con una testa di scimmia, ma il Comune è stato a guardare. Proseguendo per la Panoramica si arriva a uno sterrato di una decina di metri, le lastre non sono mai state messe, ma soltanto accatastate al lato della strada. Qualche mese fa il Comune è intervenuto “prontamente”: ha steso infatti, malamente, un po’ di bitume su una parte (non tutta) della strada sterrata. Finalmente giungiamo al termine del percorso, dove la strada si allarga sulla destra (zona Sambuco), sulla copertura di un parcheggio in struttura non utilizzabile perché non ultimato. Sono anni ormai che il cantiere del parcheggio è fermo, e indica come si possa sperperare il denaro pubblico senza dare un servizio ai cittadini: questo potrebbe restare quale emblema della cattiva amministrazione.

La Panoramica è percorsa da auto e pedoni, ma non è mai stata collaudata. Alcuni mesi sono trascorsi da quando una commissione di collaudo, venuta da Roma, ha sentenziato che la strada non è collaudabile. Ho letto su un quotidiano che un funzionario avrebbe dichiarato che “il Comune potrebbe cacciare l’impresa costruttrice in danno”. Adesso, dopo anni, potrebbero cacciare la ditta in danno: lo avranno fatto dunque? E se no, perché? Non so perché questa strada sia stata costruita così, ma una cosa è certa: è una strada non collaudata e nel breve periodo non collaudabile. C’era una progettazione carente? È stato usato materiale scadente? Ci sono state incompetenze nel realizzare l’opera? Il direttore dei lavori incaricato dal Comune ha controllato? C’era un assessore ai Lavori pubblici? C’era un sindaco? L’amministrazione comunale cosa ha fatto? Eppure l’opera è stata finanziata dall’Unione europea: c’è mica il rischio di dover restituire i finanziamenti?... Finalmente Ariano è amministrata dal Commissario prefettizio. Una cosa è certa: il centrodestra ha fallito, i trasformismi non reggono più, se ne prenda atto. Ora c’è bisogno di uno scatto di orgoglio degli Arianesi perché per la loro bistrattata cittadina ci sia finalmente UN NUOVO RINASCIMENTO.

Aleandro Longhi




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