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Ariano Irpino, l’appello di un genitore: "State vicino a mio figlio autistico"

di , Lunedì, 07 Ottobre 2013

articolo di Sandro Di Domenico, | dal Corriere del Mezzogiorno del 3 ottobre 2013


Io ho un bambino autistico, e fino all’anno scorso andava tutto bene. Aveva la maestra di sostegno, una maestra e un bidello che lo aiutavano a cambiarsi, ma oggi vive la scuola in una situazione diversa, di abbandono.

Comincia così lo sfogo di Gianfranco Granato, premuroso genitore di Ariano Irpino, che il 16 settembre come ogni anno ha accompagnato in classe il figlio 11enne per il primo giorno di scuola. «Quando sono arrivato – spiega il signor Gianfranco - ho trovato la scuola in pessime condizioni, ma le sorprese non erano finite perché la stanza in cui mio figlio lavora con la sua bravissima maestra di sostegno non c’era più e non c’era neppure un posto dove il bambino potesse cambiarsi. Li ho lasciati in un corridoio». Immediate sono scattate le proteste del padre, preoccupato, ma solo da alcuni giorni le cose sono cambiate: «Dopo aver chiesto perché mio figlio non avesse più una stanza per svolgere le sue attività dalla scuola mi hanno assicurato che avrebbero fatto qualcosa, così da pochi giorni lo hanno mandato in una stanza, che a me sembra un deposito, dove ci sono oggetti pericolosi. I bambini autistici infatti tendono a prendere di tutto e possono farsi del male perciò mi sono rivolto ai carabinieri e alla stampa, per farmi aiutare».

LA NAVETTA COL DIVIETO - Le difficoltà del signor Gianfranco non si fermano infatti qui. Il bambino, che frequenta la scuola elementare di Ariano Irpino, dalle 8.30 alle 12, viene trasferito in una struttura specifica per svolgere terapie riabilitative a Valleluogo, ovvero circa 8 chilometri dalla cittadina irpina. Qui, però, un’altra spiacevole novità attendeva la famiglia Granato. «Il trasporto – racconta lo stremato signor Gianfranco - quest’anno non viene più svolto da un mezzo della Croce Rossa come in passato, dove il bambino veniva assistito e accompagnato insieme alla madre, ma da una ditta privata su un pulmino in cui a mia moglie è vietato salire, per accompagnarlo. Una situazione che per lei e me, genitori di altri due bambini è diventata insostenibile».

L’APPELLO - L’appello del padre per il figlio è semplice, ma fermo: «La mia richiesta è che questo bambino venga tutelato di più, e non abbandonato. Vorrei fosse ripristinato il trattamento che gli era garantito l’anno scorso, perché oltre a una stanza sicura dove lavorare con la maestra di sostegno, avrebbe bisogno anche di una cosiddetta “maestra materiale” perché lui ha ancora il pannolone e deve essere cambiato, mentre oggi è mia moglie a doversi recare a scuola ogni giorno per cambiarlo, e a volte lo portano via da solo, al centro di Valleluogo, dove arriva in condizioni pietose».

I PRECEDENTI - Un anno fa la denuncia con cui i genitori raccontavano di essere stati allontanati dalla Villa Comunale da altri genitori, preoccupati dal comportamento del bimbo autistico, colpì le sensibilità dei nostri lettori. Eppure due anni fa i Granato si erano spinti persino al ministero dell’Istruzione, dove con una lettera avevano denunciato le condizioni in cui il figlio («lasciato in una stanza a giocare da solo con delle bottiglie di plastica» dicono) era trattato a scuola. Prima dell’arrivo dell’attuale insegnante di sostegno per cui invece stravedono e per il cui lavoro vorrebbero maggiore attenzione.

LE RASSICURAZIONI DI SCUOLA E COMUNE – Un’attenzione che dal Comune, commissariato, il responsabile dell’ufficio Servizi Sociali, Giuseppe Masucci assicura: «Non a caso abbiamo fatto fare noi la richiesta di trasporto del bambino per questo padre, per avere un servizio adeguato, un accompagnatore e una navetta che porti il figlio dalla scuola al centro di Valleluogo senza problemi. Purtroppo – puntualizza il responsabile - la moglie del signore non può salire sul mezzo perché il servizio non copre la sua assicurazione, quindi nel caso ipotetico di incidente, per esempio, non avremmo copertura. L’assicurazione infatti copre alunni, accompagnatore e conducente. E il servizio di accompagnamento è adeguato come l’anno scorso, il fatto che non si chiami più Croce Rossa non inficia il servizio». Rassicurazioni arrivano anche dalla scuola, l’istituto comprensivo «Don Milani», riguardo il cambiamento di aula e non solo. «La situazione a scuola è effettivamente cambiata – dice Marco De Prospo, il dirigente scolastico - Questa scuola – spiega - è stata oggetto di ridimensionamento ed è stata accorpata con un altro istituto (la media Covotta, nda). Per questo abbiamo ritenuto di trasferire la stanza occupata dal figlio del signor Granato in un piano diverso, vicino alla sua classe, in modo che fosse a pochi metri dai compagni e potesse lavorare anche con loro, per non essere sempre solo in una stanza, insieme con la sua brava insegnante di sostegno, Maria Pia Giovannelli». Secondo il preside, che sulla sicurezza della nuova sistemazione del bambino non ha dubbi, il problema principale è un altro: «Purtroppo il bidello che assisteva da cinque anni volontariamente il bambino che però per la sua età è grande e robusto, e lo cambiava e vestiva risolvendo quindi i suoi problemi di incontinenza, un valente collaboratore che si chiama Ardente Generoso, è andato in pensione». Ecco perché De Prospo sta lavorando per ottenere una figura adeguata per svolgere questi compiti: «Tutte le accortezze del caso sono state prese e risolveremo sono sicuro presto, anche grazie all’impegno della struttura pubblica di Antenna sociale, il problema del cambio di pannolone. Il signor Granato può stare tranquillo perché così come l’anno scorso siamo vicini alle esigenze di suo figlio. D’altra parte – conclude - “dare di più a chi ha di meno” è il motto di don Milani che dà il nome a questa scuola e abbiamo fatto nostro».



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