Un’atmosfera carica di mistero e pregnante di palpabili emozioni pervade il romanzo di Pasqualino Giuseppe Di Blasi, architetto e docente di Disegno e Storia dell’Arte di Fontanarosa. E’ una storia che commuove e appassiona fino all’ultimo rigo quella raccontata, con tanta sensibilità, nel libro edito da Graus Editore. Un intreccio imprevedibile di eventi e coincidenze costruito ad arte, da leggersi tutto d’un fiato.
Come nasce l'idea di questo romanzo, che è insieme un inno alla vita e uno scrigno di emozioni?
Quando, quattro anni fa, ho iniziato a scrivere questa storia avevo un’idea di base incentrata sul valore della vita e dell’amore. Pensavo ad un messaggio forte che fosse in grado di scuotere letteralmente l’animo del lettore. Ho percepito dentro di me un’esigenza incontenibile di esternare ciò che mi portavo dentro. Poi la stesura si è dipanata nel corso di più di tre anni in cui gli eventi che ho vissuto hanno man mano costituito uno stimolo per approfondire alcune tematiche e creare una fitta serie di intrecci e collegamenti che hanno arricchito la narrazione rendendo più incisivo e completo il messaggio iniziale. La storia vuole essere un invito ad assumere un atteggiamento critico rispetto agli eventi che ci capitano ogni giorno, a non soffermarsi solo sulle apparenze, a rifuggire dalle conoscenze stereotipate e dai pregiudizi, a maturare una maggiore consapevolezza dei valori effettivi della nostra vita, sublimando il nostro essere con una più decisa propensione alla sfera spirituale.
Il libro è ricco di premonizioni, presagi e coincidenze significative. Che posto occupano nella vita di Pasqualino Di Blasi?
I momenti cruciali della mia vita sono stati tutti contrassegnati da una forma più o meno palese di premonizione e la stessa redazione di questo romanzo è stata accompagnata da presagi, coincidenze significative ed eventi misteriosi e, per certi aspetti, inspiegabili. E’ fondamentale crederci. Se credi che possa esistere un legame tra le nostre sensazioni e i nostri sogni e gli eventi che poi ci capitano svilupperai una maggiore capacità di leggerli ed interpretarli. Il fatto è che la stragrande maggioranza degli uomini non attribuisce a tali fenomeni una valenza direi scientifica, per cui ci si sofferma solo sui casi più eclatanti che puntualmente vengono catalogati come fatti casuali. Ciò che riporto in questa storia sono esperienze reali che ho potuto sperimentare in prima persona o che ho raccolto da testimonianze dirette. La nostra entità spirituale è un tutt’uno con l’energia che investe il creato e, in un’altra dimensione, non terrena, ove non vi è distinzione temporale, vi è conoscenza e condivisione di tutti gli eventi, passati, presenti e futuri.
La storia è pure lo spunto per riflettere sui misteri dell'Arte. Certi dipinti e antichi segni hanno ancora forse tanti messaggi nascosti da decodificare. Come leggerli?
La Bellezza e l’Arte costituiscono un canale privilegiato per accedere all’amore divino e anche per i non credenti un‘opera d’arte può rappresentare un mezzo per elevare la parte più nobile del nostro essere. Lo stretto legame tra il concetto di amore, inteso in senso generale, universale, e l’Arte ha orientato d’istinto la mia scelta di Firenze, città simbolo dell’arte mondiale di tutti i tempi, come contesto in cui ambientare la storia. I grandi artisti del passato e, in generale, le grandi menti basando il loro approccio alla conoscenza e alla comunicazione su un pensiero divergente mostrano una particolare propensione all’indagine critica. Probabilmente artisti come Leonardo da Vinci, Botticelli e Piero della Francesca, che spesso cito nel mio romanzo, erano in possesso di conoscenze precluse ai comuni mortali e nelle loro opere trapelano, in modo non sempre palese, messaggi con una spiccata valenza simbolica che si collocano al di fuori delle comuni credenze del tempo soprattutto dal punto di vista religioso, basti pensare alla particolare attenzione riservata, per esempio, ai vangeli apocrifi. Per tal motivo se vogliamo essere in grado di cogliere il vero senso di alcune opere d’arte l’approccio a questi messaggi deve essere più puntuale ed obiettivo, scevro da pregiudizi e preconcetti dettati dalla cultura ufficiale.
Cosa è l'amore per Pasqualino Di Blasi? Si può davvero insegnare ad amare?
L’amore nell’ambito di una coppia è basato soprattutto su una casuale e istintiva combinazione che si consolida in un rapporto fatto di scambi reciproci di attenzioni, ma rimane confinato in un ambito ristretto ai due individui coinvolti, conservando comunque il limite intrinseco di una relazione di carattere egoistico: io ricevo e, quindi, do. E questo è esattamente il contrario dell’amore inteso in senso universale. Per amore invece bisognerebbe intendere quella forza prorompente che investe ogni cosa in grado di elevare l’animo umano ad un livello energetico superiore in cui regna sovrana la solidarietà, la condivisione ed il rispetto assoluto per l’altro, prescindendo dai condizionamenti esterni e dalle provocazioni o offese che possono provenire da quest’ultimo. Steve Jobs diceva che “solo coloro che sono abbastanza folli da pensare di poter cambiare il mondo lo cambiano davvero”. Se vogliamo migliorare davvero la nostra condizione dobbiamo credere che sia possibile, dobbiamo iniziare a credere ai nostri sogni e batterci con tutte le forze perché si realizzino, dobbiamo pensare di poter guidare il nostro essere ad un livello più alto. Credo fermamente che si possa insegnare ad amare. Nella mia attività di docente leggo tutti i giorni negli occhi dei giovani di oggi un bisogno di amore inteso in tal senso. Possiamo pensare di poter migliorare il nostro mondo solo se investiamo sui giovani, se siamo in grado di indicare loro, con assoluta certezza, coerenza e autorevolezza, un percorso preciso basato sul rispetto per l’altro in quanto parte di noi stessi in un rapporto di condivisione continua di ogni evento che investe la nostra esistenza.
Articolo pubblicato sul numero Ottobre/Novembre 2015 del periodico XD Magazine