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riceviamo e pubblichiamo una nota di Giovanni Maraia, Ariano in Movimento:
La Procura della Repubblica di Ariano, a Dicembre 2012, sequestrava i depuratori a servizio della città di Ariano. Le ipotesi di reato nei confronti della società affidataria del servizio di depurazione sono: frode in pubblica fornitura, falsità ideologica, esercizio abusivo di professione, mancata esecuzione degli oneri contrattuali previsti nel capitolato speciale d'appalto.
Tutto ciò significa che i depuratori hanno inquinato il territorio arianese, che non vi è stato il dovuto controllo da parte dell'Amministrazione Comunale e dell'Ufficio Tecnico sulla gestione e sull'efficienza dei depuratori e che la società affidataria è stata normalmente pagata per una inidonea depurazione.
Abbiamo chiesto al Procuratore della Corte dei Conti di voler accertare se vi è stato danno erariale per il Comune di Ariano, determinato da inadempienze e da incompetenze dell'Assessore Comunale all'Ambiente e dei tecnici comunali preposti a controllare la gestione del servizio di depurazione.
Altro aspetto anomalo che abbiamo posto all'attenzione della Corte dei Conti sono i notevoli costi dell'attuale gestione del servizio, determinato dall'affidamento diretto e dalle continue proroghe.
L'Amministrazione Mainiero aveva il tempo necessario per espletare una gara pubblica per la gestione dei depuratori, ottenendone un sicuro risparmio economico.