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San Mango, a cavallo per sant'Anna tra fiori e confetti. La prima volta del sindaco Uva

di , Sabato, 18 Luglio 2015

Domenica prossima ritorna la millenaria tradizione tra fede e folclore

Gennaro Uva, da poche settimane sindaco di San Mango sul Calore, sa che tra le prime incombenze da sbrigare c'è pure quella di imparare ad andare a cavallo per onorare la tradizione della cavalcata di sant'Anna. E per lui questa sarà appunto la prima nella veste di sindaco e di cavaliere che apre il corteo, e i festeggiamenti in pompa magna come prevede il protocollo non scritto del cerimoniale di un evento senza tempo. Quest'anno l'ultima domenica di luglio coincide proprio con la festa cristiana della madre di Maria, patrona delle partorienti e delle donne che invocano la sua intercessione per avere un figlio.

A San Mango sul Calore si festeggia così da sempre a cavallo per le vie del borgo e poi giù verso la valle rigogliosa dell'Uccello dove sorge l'antico e monumentale complesso religioso dedicato a sant'Anna. Il corteo dei cavalieri, tutti in abiti d'epoca, dispensano bomboniere di confetti e petali di fiori durante il passaggio alla folla assiepata per assistere a uno spettacolo che non ha eguali. Un'emozione che si rinnova, carica di presagi e buoni auspici.

Un rito millenario che continua ad affascinare soprattutto le giovani generazioni che si destreggiano sulla groppa dei cavalli addestrati per l'occasione lanciando i confetti benedetti.

Sono antichissime le origini della cavalcata di sant'Anna: non c'è una data storica precisa.

Eppure a San Mango l'attaccamento e la devozione per questo singolare evento affonda le radici nella notte dei tempi. E' un mistero che fa presa, una leggenda narrata dagli anziani del borgo ai più giovani, una tradizione che si tramanda di padre in figlio e non ha bisogno di spiegazioni.

Funziona così da sempre. Rito pagano e cristiano, fede e superstizione, storia e leggenda: la dicotomia popolare per eccellenza. Si va a cavallo per ricordare un fatto locale, un 'cunto' che ha come protagonista un signorotto facoltoso e sfortunato. Sposo senza prole, ma misericordioso verso i più poveri di quel contado. Il signorotto senza nome che invoca l'intercessione benevola di sant'Anna per avere l'agognato erede. Dopo aver ottenuto la grazia il ricco feudatario sciolse il voto distribuendo pane e monete ai contadini della zona. L'intercessione accordata è diventata poi una manifestazione perpetua di fede e folclore paesano. Il corteo dei cavalieri, bardato a festa, si ritrova davanti al Municipio di San Mango dove il sindaco in carica offre un lauto buffet alla comunità.

Al suono delle trombe e al rullo dei tamburi si parte, a passo di troppo e poi a galoppo, per le vie del centro abitato lanciando bomboniere ai curiosi e ai devoti che assistono al rinnovo della tradizionale cavalcata. Lo spettacolo va avanti sotto una pioggia colorata di fiori e confetti raccolte dalle mamme e dalle giovani che desiderano la maternità. Si gira più volte per le strade dispensando al pubblico con le mani aperte quelle bomboniere che portano bene. C'è chi le conserva gelosamente come un amuleto. Prodigi antichi e credenze moderne. Strani e singolari binomi di riti popolari che non tramontano. E' il fascino di un mistero leggendario. I cavalli addestrati condotti dai cavalieri di sant'Anna si avviano poi verso un sentiero ripido che porta alla chiesa rurale intitolata alla santa delle gestanti. Il tempio cristiano è un autentico gioiello eretto in un luogo altrettanto magico e suggestivo, a poca distanza dal ponte di Annibale, di epoca romana, che evoca altri misteri mai svelati. La manifestazione in onore di sant'Anna coinvolge pure le comunità confinanti: si arriva al tempio con le carrozzine e i bimbi che devono sfiorare la statua prodigiosa che scaccia le maledizioni della natura. Le donne si segnano e pregano in silenzio ai piedi dell'effigie che fa miracoli e attira ogni anno frotte di pellegrini e devoti da ogni dove. Il dono dei confetti contro la sterilità si fa poi dono eucaristico. La promessa cavalleresca onorata a suo tempo si fa contagio collettivo e atto di fede. Il racconto del signorotto graziato da sant'Anna con la nascita di un pargolo è imbastito ogni anno di nuovi e avvincenti particolari. Anche questa è tradizione.    

(foto da wikipedia)



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