Vico Equense: terrazza naturale tra cielo e mare

di , Sabato, 07 Febbraio 2015

Settembre è il mese dei rientri, degli inizi e dei nuovi propositi. E se da una parte vorremmo essere ancora sdraiati sotto l’ombrellone a prendere quel pò di sole che quest’estate ci ha regalato, consoliamoci pensando alle gite fuori porta che potremo regalarci nei weekend soleggiati che l’autunno ci regalerà.

Per goderci ancora un pò di mare, questa volta partiamo alla volta di Vico Equense, paese incastonato tra i monti Lattari e il golfo di Napoli, all’inizio della costiera sorrentina.

Ad accoglierci, maestosa, la chiesa della Santissima Annunziata situata su un costone roccioso a strapiombo sul mare. Raro esempio di architettura gotica, è stata cattedrale della diocesi di Vico sino alla soppressione nel 1818. Oltre alla chiesa dei Santi Ciro e Giovanni, la più importante della città, sorgono due santuari, quello di Santa Maria del Toro e di S. Michele Arcangelo sul monte Faito. Il primo, fra le tante importanti testimonianze pittorico-artistiche, ospita un importante affresco della Vergine col bambino, in passato legato a leggende e avvenimenti miracolosi, e una statua di Maria col bambino Gesù con un giglio d’argento fra le mani. Il secondo, invece, è stato costruito nei luoghi dove apparve l’Arcangelo Gabriele a Catello e Antonino, santi eremiti, e consacrato il 24 settembre 1950.

Immagine di Cittadiariano.it

Passeggiando per Vico ci fermiamo a Castello Giusso, costruito per volere di Carlo II d’Angiò e così chiamato in onore di Luigi e il figlio Girolamo Giusso, artefici della costruzione della cappella e di meravigliosi affreschi in alcuni saloni dell’edificio. 

Vico ospita, inoltre, un interessante raccolta di minerali nel museo mineralogico inaugurato nel 1992.  Risale al 1966, invece, l'Antiquarium Silio Italico il museo archeologico scoperto casualmente fra gli anni Sessanta e Settanta durante la costruzione di alcuni palazzi e custode di corredi funerari di un’antica necropoli.
Un piccolo gioiello fra le acque di Vico è il banco di Santa Croce, una secca tra le più belle del Mediterraneo e dimora di una incantevole specie di corallo rosso, tesoro nel tesoro. E fra il susseguirsi di spiagge balneabili, a Vico Equense è possibile concedersi anche un rilassante bagno presso le terme dello Scrajo che dal 1895 offrono la possibilità di effettuare terapie per patologie di natura dermatologica o respiratoria, grazie a diverse sorgenti di acqua solfurea.

Immagine di Cittadiariano.it

Non resta che concludere la giornata in uno dei tanti ristoranti, alcuni con viste mozzafiato sul mare, in cui assaporare la cucina equense fra sapori del mare con specialità a base di pesce e quelli tipici dell’entroterra campano, fra vini eccellenti e prodotti caseari come il noto provolone del Monaco.

Articolo pubblicato sul numero Ottobre/Novembre 2014 del periodico XD Magazine.


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