I numeri delle ultime tornate elettorali giocano a sfavore. Ci vorrà un gran lavoro per superare Zecchino, Forza Italia e la “Santa Alleanza”.
Troppo pochi sono venuti. Non possiamo sconfiggere gli eserciti di Mordor. No non possiamo. Ma li incontreremo in battaglia. Nonostante tutto.
Così re Theoden di Rohan risponde a chi gli fa capire che sconfiggere gli eserciti di Mordor, eserciti del male, sarà impossibile. Chi ha letto il libro “il Signore degli Anelli” e, soprattutto chi ha visto il film, saprà certamente di cosa si sta parlando. Questo riferimento permette di fare un parallelismo tra la vecchia politica, esercito del male, e la coraggiosa truppa di Ariano Bene Comune. Certo, non saranno contenti di essere citati attraverso un riferimento a Tolkien, personaggio più volte associato alla simbologia e ai miti dell’estrema destra. Ma l’esempio calza a pennello. Perché effettivamente i numeri non sono poi molti in partenza. La coalizione zecchiniana, probabilmente unita a Forza Italia, rappresenta lo zoccolo duro dell’elettorato arianese. E anche la “Santa Alleanza”, con tutte le discussioni del caso, ha comunque un suo bacino elettorale ampio di partenza. Se gli arianesi si sono stancati di loro lo diranno le urne, ma in partenza sono queste le coalizioni più forti. Tra loro, però, ci sono personaggi vecchi. Bisogna costruire un’alternativa. A sinistra c’hanno pensato, ma sono in pochi. Il PD e il PSI hanno preferito entrare nella “Santa Alleanza” e così i dissidenti La Vita e Ninfadoro si sono trovati da soli. Insieme a SEL e al Movimento Harambee è stata costituita la coalizione di Ariano Bene Comune, che ha presentato La Vita come candidato sindaco. Si sono vantati di non avere tra di loro ex consiglieri di maggioranza o ex assessori, responsabili dello scempio. E questo è vero. Ma ci sono anche qui delle cose su cui discutere.
I numeri. Una domanda, strettamente connessa al riferimento cinematografico-letterario, sorge spontanea. Ma quanto conta effettivamente Ariano Bene Comune? Numeri alla mano poco. Andiamo a ritroso. Nelle ultime elezioni comunali, nel 2009, la sinistra era rappresentata da PD, Ariano in Movimento insieme a Sinistra Democratica e PSI. Discreto risultato, ma non si può considerarlo per intero visto che oggi PD e PSI sostengono una coalizione diversa e non si sa effettivamente La Vita e Ninfadoro quanti voti riusciranno a sottrarre ai partiti in questione. Passa un anno, regionali 2010. SEL-PSI insieme raccolgono un ottimo risultato, il PD prende meno di mille voti. Ultime politiche, anno 2013. I voti della coalizione Ariano Bene Comune possono essere riassunti in quelli di SEL, solo 415, ed eventualmente in quelli della lista di Ingroia, 215. Il PD, insieme al PSI, di voti ne ha raccolti poco più di duemila, ma dopo le larghe intese sancite di recente questi duemila voti saranno almeno divisi a metà tra chi seguirà la linea generale e chi seguirà La Vita e Ninfadoro nel nuovo progetto.
La proposta. Per farla breve, la base di partenza è poca roba. Con questi numeri sembra una battaglia persa in partenza. Bisognerà lavorare molto sui contenuti, sul programma. Dare davvero una sensazione di novità, ma senza scendere in facili populismi. Con molto realismo, consapevoli delle reali risorse di cui dispongono oggi le amministrazioni locali. Miracoli non può farne nessuno. Se Ariano Bene Comune crede di ammaliare la gente e sottrarla alla vecchia politica solo dicendo di non essere responsabili del declino di Ariano allora non ci siamo. Sia chiaro. Responsabili non sono, questo è vero. La Vita e Ninfadoro erano all’opposizione, ma la campagna elettorale si fa con proposte, non con proteste. Se ABC vorrà sottrarre voti a PD e PSI, rei di essersi alleati col “diavolo”, dovranno battere molto sui contenuti e differenziarsi davvero. Attendiamo il programma.
Perché divisi? Purtroppo la politica di oggi non conosce il dibattito interno. Un tempo le correnti nei partiti, tanto a livello nazionale quanto a livello locale, davano vita a dibattiti accesi. Ma alla fine si sceglieva una soluzione dall’interno. Oggi c’è la tendenza a non trovare la soluzione e a fare ognuno di testa sua. È un po’ quello che è successo a sinistra. Si poteva unire le forze per costruire l’alternativa nel segno della discontinuità. Si è deciso di dividersi. PD e PSI scelgono i vari Cusano, Peluso, Bongo, ecc. La Vita e Ninfadoro scelgono la strada opposta. Giustamente forse. Ma resta il fatto che la base è da un’altra parte. E ci sarà sicuramente una fetta di elettorato democratico e socialista, magari minoritaria, che toglierà voti ad ABC. E questo rafforza l’idea della battaglia disperata. E allora perché ci si ostina a dividersi e a dividere l’elettorato. La sinistra arianese è già debole numericamente. Lo dicono i numeri. E poi in caso di ballottaggio? Con chi si faranno accordi? Non si dovrà guardare di nuovo ad una riconciliazione con la base? Ed allora forse bisognava dialogare di più all’interno e non arrivare a decisioni affrettate. Vale per la base e vale per chi ha scelto il progetto di ABC.
Strade possibili. A questo punto credo che una soluzione per procurarsi voti, in attesa di guadagnarli attraverso la proposta politica, può essere cercare un dialogo con il Movimento Cinque Stelle. Non si conosce la reale forza di questo movimento ad Ariano. Nelle ultime politiche ha superato i tremila voti. Se nella gente è ancora viva la spinta delle scorse politiche può essere una buona base. Ma con i grillini, si sa, è abbastanza difficile dialogare. Così ABC dovrà lavorare con le sue esclusive forze, con ogni probabilità. Qualcosa di nuovo c’è. Ma numericamente si parte con una base “di nicchia”. Bisognerà trovare la chiave per trasformare la coalizione in movimento “di massa”, ma non si può farlo solo con la politica del no ad oltranza e della ribellione. Per quello c’è già il Movimento Cinque Stelle.
Oggi sembra una sfida tra forze numericamente distanti tra loro. Ma se può far piacere, il riferimento tolkeniano può essere di buon auspicio. In quella battaglia, alla fine, il male è stato sconfitto.