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Gerardo Carmine Gargiulo, l’avvocato dal cuore pop

di , Lunedì, 25 Gennaio 2016

Si possono vivere tante vite, percorrere strade diverse ma le passioni, quelle vere, ti accompagnano sempre. Non si riducono negli anni, non si indeboliscono con il tempo. Gerardo Carmine Gargiulo ne ha sempre avuta una sola, la musica. Una passione che è diventata prima lavoro e che successivamente si è trasformata in compagna di vita, anche quando ha deciso di intraprendere la carriera forense. 

Originario di Solofra, Gerardo comincia da giovanissimo. Con la sua chitarra inizia a suonare nei locali della zona insieme all’amico Vincenzo D’Alessio, ma la voglia di emergere e far conoscere la propria musica è troppo forte per restare nei confini campani. Negli anni Settanta si trasferisce, perciò, a Milano dove viene notato dalla casa discografica Ariston Records. È il grande salto, l’opportunità che gli consente di essere lanciato come cantautore e di firmare brani per grandi nomi della musica italiana come Ornella Vanoni, Anna Identici, Rinaldo Ebasta. Collabora, inoltre, con importanti autori come il maestro dell'Orchestra del Teatro alla Scala di Milano Corrado Conti, il cantautore Claudio Rocchi e Gianni Argenio.

Pubblica i suoi primi 45 giri, prima con la Ariston poi con la EMI. Mentre è con la Spaghetti Records che presenta il suo primo LP, Avellino Express. L’album, che riscuote un buon successo di pubblico e critica, è un sapiente mix di brani ironici e intimisti, tra cui spiccano Invidia, Avellino, Una gita sul Po. Di esso Gerardo dice: “con il mio primo album Avellino Express, in particolare con la canzone L’espresso delle 21, ho raccontato il mio viaggio, la mia avventura al nord ma anche la storia di tanti concittadini che, come me, per poter sfondare e realizzare i propri progetti devono lasciare la propria terra, il proprio paese di origine. Il tema dell’emigrazione giovanile è quanto mai attuale per i giovani irpini e italiani. Tutti hanno, prima o poi, un Espresso delle 21 da prendere”. 

Con il successo arrivano anche le prime apparizioni televisive. Domenica In, condotta da Pippo Baudo nella stagione ’82-‘83 e Discoverde, la sezione riservata agli artisti emergenti del Festivalbar nell’estate dell’82, sono solo alcune delle trasmissioni cui partecipa. 

Negli anni Novanta, la casa discografica con cui collabora subisce uno stop. Gerardo ne approfitta per terminare gli studi di giurisprudenza e iniziare la professione di avvocato. Nonostante ciò, la musica rimane una presenza costante nella sua vita e alle aule di tribunale, alterna quelle di incisione e degli studi televisivi. 

Collabora con Paolo Limiti per la composizione di Vi amo tutti e due e Vai da lei; lavora con Toto Cotugno al brano Stasera parliamo di donne per l'album Com'è difficile essere uomini; partecipa nel ‘91 al Festival di Sanremo nella categoria Sanremo Folies con il brano Non siamo mica eterni; pubblica nel 2012 l’album Miti & Tabù prodotta da Lucky Planets: quattordici intensi brani, tra i quali una reinterpretazione in chiave jazz di Una gita sul Po.

Nonostante la notorietà, tuttavia, Gerardo mantiene forte il legame con le proprie origini e la propria terra. “Io sono irpino e ovunque vada e con chiunque mi trovi, me ne vanto.  

Io mi sento un Lupo Irpino. Il Lupo rappresenta lo spirito indomito dell‘uomo irpino che ovunque vada, porta dentro e fuori di sé la sua volontà di lottare, di emergere. È parte della nostra tradizione, in lui scorgo la fierezza che ho visto nelle mani bianche di mio padre panettiere o sporche di terra dei contadini irpini o macchiate dai colori delle pelli dei conciatori solofrani”.

Un legame forte che nel 2013 lo porta a scrivere e interpretare l’inno ufficiale dell’Avellino calcio in occasione del passaggio della squadra in sere B, L'Avellino siamo noi ...di padre in figlio. “L’inno – ci racconta Gargiulo - è nato come un atto di amore nei confronti della nostra squadra biancoverde che tutti gli irpini amano. Soprattutto i tifosi lontani che, come me, vivono ogni partita con grande emozione, con trasporto, ricordando i momenti più felici della squadra degli anni d’oro in cui giocava in serie A e si confrontava alla pari con le grandi del calcio”.

La sua ultima fatica discografica, invece, è Viaggio che si compone di 12 nuove canzoni. Gerardo descrive l’album come “un viaggio senza prendere treni, né aerei, né barche, né navi da crociera. È, piuttosto, un viaggio nell’ Io più profondo, nella vita di tutti i giorni, con i suoi valori e le sue contraddizioni. Un viaggio che va avanti, nonostante le sue fermate obbligatorie, che bisogna percorrere fino all’ultima fermata. E’ un nuovo “Viaggio” dopo quello di “Avellino Express” e di “Miti & Tabù”. 

Quest’anno, poi, Gerardo Carmine Gargiulo è stato premiato con il Lupo d’Oro. Un premio per riconoscere l’impegno del cantautore irpino come ambasciatore della nostra terra al difuori dei propri confini. “Tutto quello che sono, lo devo a questa terra meravigliosa che è la verde Irpinia, con la sua cultura e i suoi valori. Sono cresciuto a Solofra, questa parte originaria di me mi accompagna dovunque e resterà in me per tutta la vita. In Irpinia torno ogni volta che posso perché ho un rapporto stretto e di grande amore sia per i luoghi della mia infanzia e per quello che mi ricordano ma anche per i suoi splendidi paesaggi, le architetture e la sua natura incontaminata. Ho viaggiato molto ma nonostante abbia visto tanto, le mie origini irpine restano la parte più profonda di me”. 

Articolo pubblicato sul numero Dicembre/Gennaio 2016 del periodico XD Magazine 

 


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