Affondo del segretario provinciale alle coop. L'appello al prefetto Sessa
Non usa sconti, nè mezzi termini. Ne ha per tutti Enzo Petruzziello, storico segretario provinciale Cgil. "C'è solo tanta speculazione dietro l'accoglienza dei migranti, anche in Irpinia". Tuona il massimo esponente sindacale.
E ancora: "Sono giorni che stiamo denunciando questo sistema ma nessuno ci ascolta. Abbiamo chiesto per l'ennesima volta al prefetto Carlo Sessa di prendere provvedimenti adeguati sulla gestione dei profughi e sulle coop che se ne stanno occupando, ma per modo di dire. In particolare una coop è nell'occhio del ciclone, eppure a oggi tutti fanno finta di nulla".
E' inarrestabile Petruzziello, abituato ad affrontare di petto le questioni più spinose, compresa quella della migrazione che da un anno ha investito nuovamente l'Irpinia. Ha presentato più di un dossier dettagliato in Prefettura e in Procura. Ha prodotto un esposto contro la coop che da mesi non distribuisce i pocket money ai migranti di Serino.
Ieri l'ennesimo colpo di testa dei migranti esasperati, alloggiati appunto in un ex night club tra le montagne di Serino.
"Qualche settimana fa- spiega sempre Petruzziello- abbiamo fatto un blitz nella struttura per renderci conto delle condizioni disumane in cui vivono questi ragazzi. E' sconcertante quello che abbiamo denunciato. Il prefetto è stato informato: ci ha promesso un incontro a stretto giro e adesso aspettiamo che questo benedetto tavolo sia convocato con tutti gli attori del caso".
Tono battagliero, piglio deciso e parlantina fluente. Petruzziello non è tipo da resa, anzi, ed è pronto ad andare avanti fino in fondo in questa torbida vicenda fatta di indifferenza e mercimonio. La disperazione non ha fine per i migranti in attesa di una risposta e di una nuova sistemazione, ma soprattutto dei ticket per il fabbisogno quotidiano.
Mentre monta la rabbia e la protesta da nord a sud i migranti sono sballottati tra i marosi della burocrazia italiana e i continui rinvii europei. Quant'è lontana e diversa quell'Europa che sognavano in Africa.