La migrazione da una sponda all'altra del Mediterraneo è un'invasione silenziosa.
Nell'ultima settimana sulle coste siciliane sono sbarcate 1.500 persone al giorno: in Irpinia ne sono arrivati un centinaio. Gli ultimi trenta migranti, tutti africani, sono approdati la notte scorsa negli uffici della Questura.
Alla Polizia tocca il compito di fotosegnalare, e quindi identificare, giovani uomini in fuga da un continente all'altro senza nemmeno un documento, figurarsi poi gli effetti personali. Sale così a 650 il numero di profughi attualmente ospitati nella nostra provincia.
Il gruppo appena giunto è stato sistemato a Mercogliano. E nelle prossime ore non si escludono altri arrivi da Napoli.
Il prefetto di Avellino, Carlo Sessa, che solo qualche giorno fa ha partecipato a un vertice con gli omologhi campani per fare il punto sulla nuova ondata di trasferimenti di migranti dalla Sicilia aveva ribadito con fermezza: “Siamo al limite della capienza. Occorrono strutture dove poterli sistemare altrimenti non possiamo più riceverne”. Un appello netto, e profetico.
La Cgil attraverso il segretario provinciale Enzo Petruzziello si è subito resa disponibile a collaborare e ad avviare uno screening sul territorio, a partire dal capoluogo, per individuare stabili idonei ad accogliere i rifugiati. “
Ci sono anche gli Sprar- ha poi evidenziato Petruzziello-, quindi sarebbe opportuno aprire le porte di questi centri ai migranti”.
Sulla stessa lunghezza d'onda anche Giovanni Maraia dell'associazione 'Ariano in movimento' che in una lettera inviata al prefetto e al vescovo di Avellino, monsignor Francesco Marino, stila un elenco degli edifici pubblici o di proprietà della Curia, al momento disabitati, da destinare agli extracomunitari.
“Solo ad Ariano- spiega il prof Maraia- c'è l'ex sede della Compagnia dei Carabinieri, e un immobile adiacente il santuario di Valleluogo dove sono attivi i volontari che fanno parte degli 'Operai silenziosi della Croce'. E ancora, in centro, ci sono i locali freschi di ristrutturazione delle suore francescane e di sant'Anna, e quelli delle Oblate di san Francesco Saverio. Tutti edifici che potrebbero dare accoglienza”.
Pertanto il personale prefettizio si sta adoperando mediante gli operatori e i mediatori culturali delle cooperative per assicurare una dignitosa accoglienza ai migranti che sono appena arrivati e che si aggiungono a quelli presenti già da un anno in alcuni paesi irpini.
A Flumeri il sindaco, Angelo Lanza, recependo le direttive del Viminale sta rilasciando il documento di riconoscimento ai richiedenti asilo che da più di tre mesi risiedono in paese.
“Un gesto di buon senso- spiega il primo cittadino-. Non stiamo facendo nulla di eccezionale se non applicare le disposizioni ministeriali in merito alla presenza sul territorio comunale di competenza dei migranti che fanno richiesta per ottenere la carta d'identità”.