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Petizione Popolare contro la chiusura dei Tribunali: prorogati i termini

di , Lunedì, 05 Novembre 2012

C'è ancora tempo per sottoscrivere la Petizione Popolare contro la chiusura dei Tribunali minori. Il Comune e l'Ordine degli Avvocati di Montepulciano, promotori dell'iniziativa a carattere nazionale, hanno comunicato al Comune di Ariano Irpino che ancora per tutto il mese di novembre si può continuare a raccogliere le firme.Nella circoscrizione del Tribunale di Ariano Irpino già superato l'obiettivo di duemila firme con la raccolta di 2200 sottoscrizioni ma si può, a questo punto, andare oltre. Prosegue quindi l'impegno del Comune di Ariano, di amministratori e funzionari per raccogliere ulteriori adesioni. Si ricorda che per fa sì che la petizione sia realmente utile e riconosciuta per legge le firme raccolte vengono debitamente autenticate da un funzionario pubblico, da qui l'importanza di portare con sé un documento di identificazione. E' possibile firmare tutti i giorni presso l'Ufficio Anagrafe del Comune di Ariano, primo piano Palazzo degli Uffici dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 12,00 ed il martedì ed il giovedì anche il pomeriggio dalle 16,00 alle 18,00.L'iniziativa si pone l'obiettivo di promuovere la proposta di legge di iniziativa popolare sulla riforma della geografia giudiziaria per evitare la chiusura dei Tribunali minori prevista con l'approvazione da parte del Governo del Decreto Legislativo del 7 settembre 2012, n° 156, “Nuova organizzazione dei tribunali ordinari e degli uffici del pubblico ministero” e ne dispone la chiusura entro un anno dalla pubblicazione del provvedimento sulla Gazzetta Ufficiale. Il provvedimento, secondo il Comitato promotore, “è una misura illogica in quanto non attribuisce maggiore efficienza della giustizia, anzi, ingolfa i Tribunali già sovraccarichi di lavoro, e tanto meno consente di effettuare risparmi economici, sia per necessità di dotarsi di nuovi spazi, sia scaricando i costi indotti alla cittadinanza. La proposta di legge di iniziativa popolare, ridisegnando la geografia giudiziaria, “salverebbe” in nome dell'efficienza alcuni tribunali”.



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