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Sciolto il Consiglio Provinciale di Avellino - Sibilia: "Decisione paradossale"

di , Sabato, 16 Febbraio 2013

Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha firmato in data 12 febbraio il decreto di scioglimento del Consiglio provinciale di Avellino nominando commissario l'attuale vicepresidente Raffaele Coppola.

“La decisione del Ministero è paradossale: conferma la legittimità del percorso della decadenza, ma contemporaneamente decreta di commissariare l’Ente, anche se lo affida nelle mani del vice-presidente Raffaele Coppola”. Così il sen. Cosimo Sibilia sullo scioglimento del Consiglio Provinciale di Avellino.

“E’ sconcertante – continua – la scelta di adottare il provvedimento a pochi giorni dal voto, entrando a gamba tesa nella campagna elettorale. Un atteggiamento incredibile ed inquietante da parte del governo dei tecnici, che assume una posizione politica che va a colpire il Pdl con il sottoscritto e il Pd, con Fabio Melilli, ex presidente della Provincia di Rieti, pure decaduto per la candidatura al Parlamento.

Lo scorso ottobre ho ritenuto giusto non abbandonare l’Amministrazione di Palazzo Caracciolo in mare aperto, a differenza di quanto hanno fatto altri colleghi amministratori della Campania e non solo, per difendere l’ente stesso e il ruolo di Avellino capoluogo da una riforma delle Province inutile, penalizzante, demagogica da parte dell’esecutivo tecnico.

Un’azione che ha pagato evitando un altro scippo ai danni del nostro territorio.

Al di là della lettura estensiva e, per certi versi, forzata della normativa, rimane lo sbalordimento – come detto – per i tempi scelti per commissariare Palazzo Caracciolo. Una decisione ad orologeria che fa poco onore ad un governo già fallimentare e che ha adottato quasi sempre iniziative negative per il territorio, a cui io mi sono sempre opposto.

Non s’esclude, a questo punto, l’ipotesi di un ricorso da parte dei consiglieri ai giudici amministrativi per contrastare questo assurdo provvedimento che è un colpo di coda da parte del governo per dimostrare di esserci”.

 



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