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L'estate infinita dell'emigrante di Ariano

di , Giovedì, 11 Febbraio 2016

Una storia irpina nel nuovo romanzo di Edoardo Nesi

Quand'era davvero iniziata l'"estate infinita" dell'emigrante irpino Pasquale Citarella, nell'omonimo romanzo Bompiani dello scrittore e deputato Edoardo Nesi?

La prima volta che portò a casa "soldi veri", distendendoli sul letto coniugale come un trofeo ("Banconote di tutti i tagli: cinquemila, diecimila, cinquantamila, e anche qualcuno di quei grandi fogli da centomila che aveva visto solo al cinema") per farli ammirare anche ai figli e alla moglie, Maria, più preoccupata che raggiante di fronte a tanto inconsueto spettacolo? O il giorno in cui era stato convocato da Cesare Vezzosi, rampante imprenditore edile, per la costruzione della nuova fabbrica tessile del giovane industriale toscano Ivo Barrocciai, tanto immensa e lussuosa da "far invidia ai milanesi"? Oppure, forse, molti anni prima: il giorno in cui il padre "era tornato ad Ariano e aveva detto alla famiglia che si sarebbero trasferiti al Nord, tutti, entro una settimana" e gli brillavano gli occhi perchè finalmente aveva trovato un buon lavoro e si sarebbe lasciato per sempre alle spalle la miseria, "quella grandissima puttana" (già, come "la donnaccia" dei contadini del Formicoso).

Di una cosa, almeno, l'emigrante di Ariano Irpino era assolutamente convinto: la sua "estate infinita" voleva viverla per sempre accanto a sua moglie Maria, saggia e fedele compagna di vita e madre dei loro figli Dino ed Antonio. Di lei "s' era innamorato a prima vista, il giorno in cui era arrivata col resto della famiglia Montecastro da Panni, un altro dei paesini arroccati sui monti tra l'Irpinia e la Puglia, i cui abitanti avevano deciso di riversarsi nella città che aveva accolto e adottato Pasquale", e le sue forme floride, gli occhi grandi e scuri e la voce sommessa gli ricordavano tanto la Claudia Cardinale che aveva ammirato in un film.

Ricorda certe atmosfere di C'eravamo tanto amati il bel romanzo di Nesi, tornato ai livelli della Storia della mia gente che gli ha fatto vincere quattro anni fa il Premio Strega. E se il Vezzosi richiama per molti versi lo spregiudicato e anaffettivo Gianni Perego/Gassman del film di Scola, e sua moglie Arianna (bella, trascurata e sensibile come la Elide/Giovanna Ralli) si afferma nel corso della narrazione - e del triangolo amoroso tra lei, Cesare e Ivo - come il personaggio più seducente e riuscito, è indubbio che l'autore indichi nella coppia di emigranti irpini Pasquale e Maria il polo positivo, e moralmente più solido, di questa storia ambientata nel decennio '72-'82, in un'Italia vorticosamente protesa verso un progresso che diventa reale e finirà per sembrare addirittura inarrestabile, eterno: un'estate infinita.

Non è casuale, peraltro, che il romanzo sia farcito di citazioni cinematografiche, anche se a restituirci quel clima di impetuosa vitalità sono soprattutto i calzanti riferimenti musicali e canori (dai testi dei cantautori alla disco-music) che Nesi sparge copiosamente nei momenti clou del romanzo. 

Un'Italia frenetica e rumorosa, quella che risalta nelle pagine di questa saga collettiva, protesa verso un futuro che "non finiva mai". Nemmeno per un umile lavoratore come il Pasquale Citarella da Ariano Irpino, che lascia il suo paese (come il suo amico Carmine Schiavo, operaio e sindacalista "barbudo") da misero disoccupato senza prospettive, trova lavoro in Toscana come imbianchino e infine vi si stabilisce per sempre creando una piccola impresa edile tutta sua. 

Nel suo personaggio si rispecchia la parabola dell'Irpinia dei nostri padri, che nel secondo dopoguerra, con mille sacrifici e tante contraddizioni, si è lasciata alle spalle una miseria atavica per vivere una stagione di riscatto sociale, grazie a una disponibilità quasi eroica al lavoro manuale e allo studio e a valori scolpiti nella quercia: come i tratti fisici di Pasquale l'arianese e la saldezza di carattere e di idee di Maria, fin da quando, ragazza, era la "Claudia Cardinale del Cervaro".

Articolo pubblicato sul numero Dicembre/Gennaio 2016 del periodico XD Magazine 

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