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Primarie - Castagnozzi: "Il Pd arianese non comunica i risultati nemmeno con un tazebao"

di , Giovedì, 29 Novembre 2012

Da Lello Castagnozzi, componente dell’Assemblea provinciale del Partito Democratico, riceviamo e pubblichiamo:

"Ho aspettato, invano, un qualche cenno, un comunicato, una dichiarazione della leadership del “Circolo” del Partito Democratico di Ariano. Mentre i vari comitati, pro Renzi e per Vendola, e i Circoli PD Irpini hanno commentato dalle pagine dei giornali locali e dalle news su internet, quello che, a loro modo di vedere, era accaduto nelle primarie, nessuna voce ufficiale si è levata dalla segreteria del PD Arianese. Pudore, vergogna, incapacità di leggere i numeri o la necessità di nascondersi dietro il silenzio ignorando la batosta che i numeri, inconfutabili, hanno consegnato all’opinione pubblica arianese? Credo che tutte le motivazioni che ho elencato possano essere prese per buone alla luce di quanto è successo.

Nel momento in cui il Partito Democratico in ogni parte d’Italia aumenta i suoi consensi, cresce in partecipazione e rappresentazione – vedi lo storico risultato in Sicilia -, nel momento in cui l’Amministrazione di centro destra di Ariano è allo sbando e raccoglie solo il biasimo della cittadinanza, nel momento in cui la destra italiana con grande invidia per il dibattito politico che si aperto in ogni dove, tenta invano, di copiare il modello inaugurato dai Democratici e riconosce la capacità ideativa e il percorso semplicemente innovativo, introdotto dalla sinistra italiana per riavvicinare i delusi della politica e scacciare in un angolo la pericolosa deriva populista che sembra avvinghiare il nostro Paese, in una sorta di corso e ricorso storico, il partito Democratico Arianese tace, non comunica nemmeno con un tazebao i risultati delle primarie ai cittadini arianesi. Il motivo è facile da capire.

In un anno e mezzo di gestione, l’attuale Segreteria è stata capace di ridurre un partito in crescita alle dimensioni e ai contenuti di un club bocciofilo. Il processo di desertificazione del consenso e di auto esilio fisico della classe dirigente all’interno di una struttura che, per comodità lessicale, continuiamo a chiamare pomposamente “Circolo” ma che tale non è perché i nomi non sono casuali e non indicano solo un domicilio, in questo caso, ma un luogo precisamente deputato alla politica, un percorso in cui dibattere, in cui aggregare, in cui creare le condizioni affinché le idee, i progetti, le iniziative possano trovare il loro naturale substrato e possano percorrere il loro normale corso che è quello di essere amplificate, criticate, coltivate, diffuse in ogni strato e categoria sociale, questo processo che indicherei anche come autodistruttivo consapevole e caparbio, è concluso. Abbiamo toccato il fondo, nel senso che la partecipazione popolare è quasi pari al numero di iscritti al “Circolo”.

È ora che questa pseudo classe dirigente si faccia da parte, raccolga finalmente le ultime bricioline, se ne sono rimaste, di quella che una volta si chiamava onestà intellettuale e vada via definitivamente, affidando il partito a chi ha voglia di fare politica e a chi ha qualche idea e considerazione di Ariano e dei suoi abitanti. Tanto, peggio di così nessuno potrà fare."



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