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Depotenziamento dell’ospedale, il punto di vista di Lorenzo Grasso

di , Mercoledì, 31 Ottobre 2012

Renzo Grasso
Lorenzo Grasso, noto medico del Tricolle nonché presidente del Tribunale dei diritti del Malato per dodici anni, ha presentato le sue dimissioni dalla guida dell’organismo di volontariato, sottolineando come il suo non sia stato un gesto collegato alle vicende all’ordine del giorno del consiglio comunale aperto sulla sanità,come erroneamente riportato sulla stampa locale, ma conseguenza di una controversia amministrativa con l’Asl. Il professionista ha preferito con molta lealtà evitare ogni forma di strumentalizzazione dell’associazione con problemi personali. Grasso ha ricostruito le tappe che hanno portato all’attuale situazione precaria dell’ospedale di Ariano:

Il depotenziamento dell’ospedale non è storia di oggi ma viene da lontano; abbiamo fatto guerre fratricide con S. Angelo dei Lombardi e Bisaccia, con il risultato dello smantellamento della sanità in Alta Irpinia. Abbiamo sempre considerato l’ospedale di Ariano come un Ospedale degli arianesi invece di porre l’accento sull’opportunità di un ospedale territoriale per avere il sostegno dei Comuni limitrofi, che oggi manca. Inoltre vari direttori generali hanno riempito la nostra pianta organica con medici e infermieri del Napoletano, che dopo alcuni mesi sono andati via e ritornati con trasferimento nel proprio territorio; intanto, il blocco delle assunzioni ha complicato la situazione.“Ci hanno tolto anche l’Anatomia Patologica, trasferendo il tutto al Moscati di Avellino (con quale guadagno non è permesso saperlo!);il danno causato è evidente:il risultato degli esami istologici è disponibile dopo quaranta giorni, “a babbo morto”, svilendo così i reparti chirurgici e aumentando l’ ansia di centinaia di persone; provare per crederci. A dire il vero, non molto tempo fa, Florio ha promesso di riportare questa branca ad Ariano. Anni fa, per far capire la drammaticità della situazione dissi che si tornava a partorire ad Avellino;adesso tutto ciò è sempre più realistico

Nell’attenta disamina del problema, Renzo Grasso espone l’aspetto che più gli sta a cuore, i pazienti. Grasso continua così:” In tutti questi anni si è sempre sentito parlare di tagli, di ospedali, di distretti, di territorio, ma mai nessuno ha parlato dei problemi dei pazienti, e cioè di questi nostri parenti ammalati e delle loro mille storie drammatiche: file per i pannoloni, per i lettini, per i farmaci, autorizzazioni varie, sacche per terapie parenterali per pazienti oncologici terminali da ritirare all’Ospedale Moscati. Uno stress notevole per i parenti dei malati”. L’analisi di Renzo Grasso si sposta, poi, sulla situazione dei vari reparti dell’ospedale Sant’Ottone Frangipane, sottolineando, da medico e cittadino arianese, tutta la sua amarezza nel notare la disaffezione di molti arianesi nei confronti dell’ospedale. Grasso prosegue in questo modo: “Ortopedia, Dialisi, Chirurgia, Cardiologia, tutti reparti in continuo affanno, con problemi che si risolvono solo per abnegazione di personale sanitario e parasanitario. Ed è molto triste quando sento dire “meglio che l’Ospedale chiuda”; esso rappresenta una opportunità sociale ed economica ma maggiormente una opportunità di vita. La Cardiologia ha creato negli anni, un percorso importante, dalla terapia fibrinolitica, fatta a domicilio del paziente sino alla terapia emodinamica da effettuare ad Avellino. Ciò costa alla nostra Azienda 400.000,00, ma rappresenta un percorso virtuoso che ci fidelizza il paziente, riduce la spesa passiva e evita grossi problemi ai malati”. Grasso ne ha anche per la politica: “Dovere di un direttore generale è quello di risparmiare, dovere dei politici è quello di finalizzare questi risparmi nelle nostre zone. Cerchiamo di non nasconderci dietro le interminabili delibere della Regione Campania, perché sono a senso unico: non ho ancora visto un direttore generale punito per non aver fatto rispettare i tempi di attesa, come non è dovuto sapere quanto ci ha rimesso in milioni di euro la domiciliazione dei presidi per diabetici la nostra regione e chi dovrà pagare. Il nostro territorio, e parlo di tutta l’Alta Irpinia, sarà penalizzato anche nella scelta dei distretti: due in montagna, S.Angelo ed Ariano, quattro che fanno capo ad Avellino e dintorni”.



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