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Longhi: "Giovanni La Vita, unica alternativa al vecchio potere"

di , Martedì, 13 Maggio 2014

Riceviamo e pubblichiamo una nota politica sulla situazione di Ariano, del già senatore e deputato Aleandro Longhi. 

Il 25 maggio ad Ariano si terranno le elezioni amministrative: 6 i candidati a sindaco, 14 le liste elettorali. Gli Arianesi dichiarano in coro che Ariano sta morendo e molti attribuiscono l’inizio del declino all’amministrazione Gambacorta del 2004, proseguito poi col sindaco Mainiero, che è riuscito a far commissariare il Comune, nonostante, grazie ai trasformismi, avesse la maggioranza con ben 18 consiglieri su 21. In definitiva, gli Arianesi sanno che la città da molto, troppo tempo, è stata gestita dalla famiglia Zecchino.

La crisi è sì planetaria, ma grazie al contributo di Berlusconi, in particolar modo italiana: a livello locale, Ariano si contraddistingue in negativo. Qui c’è più crisi che altrove: chiudono le poche fabbriche, chiudono i negozi, l’agricoltura langue, i giovani sono destinati all’emigrazione. Più Ariano si spopola, più aumenta la crisi. Ariano è una città tradizionalmente di destra, ma ormai è palese a tutti che la destra ha fallito. Bisogna avere il coraggio di provare a cambiare. Chi ha governato e contribuito al declino dovrebbe avere la decenza di ritirarsi , ma purtroppo così non è.

La famiglia Zecchino si fa rappresentare ufficialmente da un baldo giovane che dovrebbe essere la novità nel segno di Zecchino. Quando trapelò che il governatore della Campania, Stefano Caldoro, che pur discriminando l’Irpinia, ha una maggioranza che si regge sul voto determinante del consigliere Ettore Zecchino in accordo con papà Ortensio, aveva proposto Gambacorta sindaco, quale unificatore del centrodestra, il povero Alessandro Ciasullo si impuntò: “Io non mi ritiro!”.

Ne seguì un tira e molla, Gambacorta non decideva, attese la nomina a vice coordinatore regionale di Forza Italia per rompere gli indugi. La nuova strategia è ormai chiara: presentarsi divisi per poi convergere al secondo turno: Gambacorta è pur sempre il direttore della Biogem di Zecchino!

Il vecchio è rappresentato anche dal Nuovo centrodestra di Cusano che, conscio di provenire dallo steso ceppo che ha portato Ariano al declino, si fa rappresentare dalla moglie. Al ballottaggio torneranno tutti insieme appassionatamente: la promessa di un posto ciascuno farà da collante! Purtroppo anche nel centrosinistra alcuni sono rimasti affascinati dal profumo del potere.

I dirigenti del Pd e del Psi hanno trattato fino allo sfinimento per un accordo col Nuovo centrodestra con la pretesa che se il candidato sindaco fosse stato del Pd, come per incanto, tutta quella spuria coalizione sarebbe diventata di centrosinistra. Il Nuovo centrodestra ha chiuso loro la porta in faccia (per le questioni di potere il centrodestra non è secondo a nessuno) e quindi la dirigenza del Pd e del Psi ha formato all’ultimo minuto una lista, senza neanche riuscire a completarla.

È da rilevare che la segreteria regionale del Pd, il 24 aprile, finalmente, ha preso posizione contro “le proposte politiche che prevedono accordi con il centrodestra, al quale siamo completamente alternativi”. Un ripensamento di tutti coloro che fanno riferimento al centrosinistra sarebbe auspicabile per il bene di Ariano. I particolarismi, i personalismi e le lotte di potere, non servono al bene comune.

Sarebbe interessante se gli ultimi due sindaci zecchiniani facessero un rendiconto su quello che hanno realizzato le loro amministrazioni: dovrebbero citare almeno 5 opere ciascuno, una all’anno, che sono riusciti a iniziare e completare: sicuramente ciò non avverrà. Possibile che in dieci anni, non siano riusciti a ultimare una delle 16 opere incompiute? Con quale coraggio le tre liste del centrodestra parlano di rinnovamento? Con quale ardire dicono “basta alle promesse di posti di lavoro”, quando proprio loro sono i responsabili del perverso meccanismo clientelare? Gli Arianesi devono pretendere i diritti, che quanto è loro dovuto non venga elargito come benevolenza o privilegio. È arrivata l’ora della dignità e dei volti puliti.

Il candidato sindaco Giovanni la Vita può ben sperare: ha la statura, la dignità, le competenze, per esprimere la voglia di cambiamento e di voltare pagina, che è maturata tra la gente di Ariano. Può far sognare un futuro migliore in cui i giovani restino nella loro terra e lavorino per costruire lo sviluppo.

In definitiva, è l’unica alternativa al candidato forte, Gambacorta, espressione ancora una volta del vecchio potere, rappresentato da Ortensio Zecchino.



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