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Signori le liste. Benvenuti alla sagra della divisione e del nuovo apparente

di , Sabato, 26 Aprile 2014

Molti volti nuovi, ma nei pressi del Municipio ieri sempre le solite facce. E qualcuno non ha rinunciato a riproporsi.

Ci siamo! Quattordici liste. Sei candidati alla carica di sindaco. Tre versioni di centrodestra. Tre di centrosinistra. C’è ampia scelta. Volti nuovi tanti. Proposte nuove, questo è da vedere. Molto dipende anche da chi siede in cabina di regia.

Le giornate di ieri ed oggi sono state dedicate alla presentazione delle liste per le prossime comunali. Finalmente dopo tante parole un po’ di fatti concreti. Nomi, cognomi, firme. Due sono gli elementi che risaltano. Il primo è la divisione di entrambi i blocchi. Quello di centrodestra, spaccato in tre parti e quello di centrosinistra, spaccato in altrettante fazioni. Poi al ballottaggio, cosa probabile, molte cose si risistemeranno, ma ai blocchi di partenza la situazione è questa. Il secondo elemento è invece la presenza di tantissimi volti nuovi, spesso giovani. Ma chi transitava ieri in Piazza Plebiscito avrà sicuramente notato la presenza di vecchi personaggi, cosa che lascia presagire quantomeno una regia. Regia tra l’altro confermata non solo da queste mie righe, ma dal fatto che in molti casi questi personaggi c’hanno già messo la faccia in prima persona. Difficile, dunque, credere che il nuovo che avanza lo fa perché sia davvero nuovo. Più facile credere che ci sia qualcuno dietro che manovra e sfrutta le facce pulite di chi è inesperto e speranzoso. In genere dico che il giovane manovrato dal vecchio è più vecchio di quello che manovra. Frase contorta, forse, ma molto significativa. È facile riempire le liste con ragazzi o altre persone mai finora impegnate, e probabilmente anche valide. Il discorso più importante sta nella mentalità. Rifiutare la regia di chi ha governato finora. Quelle facce, le solite, ieri in Piazza Plebiscito non erano certo un presagio di riscatto per Ariano.

Ora, però, guardiamo nel dettaglio lo scenario. Partiamo dal centrodestra, che almeno stando alle previsioni, dovrebbe essere lo schieramento più forte, sebbene frammentato.

Si ripropone Mimmo Gambacorta, già sindaco dal 2004 al 2009 e poi assessore provinciale nella giunta Sibilia. Sul carisma poco da dire. Sull’appeal anche. Candidato indubbiamente forte. Quando ha chiamato, il popolo ha sempre risposto per lui. Ma se si guarda l’amministrazione Mainiero, essa è stata una continuazione dell’amministrazione Gambacorta. E diciamo che non è stata proprio un successo. Un recente comunicato di Ariano in Movimento spiega sinteticamente il bilancio delle due recenti amministrazioni Gambacorta-Mainiero. Sicuramente avremo delle risposte, la campagna elettorale lo richiede. Quanto alla squadra. Sono quattro le liste: Forza Italia e le tre “civiche” per Ariano, Ariano di Tutti e Insieme per Ariano. Forza Italia è capeggiata da Emerico Maria Mazza, già assessore con Gambacorta e che torna in scena, Claudio Nisco, più volte consigliere con Forza Italia e dall’ex presidente del Consiglio Comunale e coordinatore cittadino del partito Giovannantonio Puopolo. Non mancano volti nuovi, ma diciamo che si è guardato molto alla sostanza. Poi le liste civiche Ariano di Tutti, che mette in cima Mario Manganiello, cinque anni fa candidato nella lista Uniti per Cambiare di Peluso, e per Ariano, con capolista l’ex assessore della giunta Gambacorta Andrea Pelosi e che al suo interno vede anche la presenza dell’ex assessore con delega alle periferie Raffaele Li Pizzi, presente anche nella giunta Mainiero. Dulcis in fundo la lista Insieme per Ariano in cui spunta il nome di Franco Lo Conte, ancora una volta presente in una tornata elettorale e, casualità della vita, al fianco di colui che era il suo avversario nel 2004. Quando si dice mai dire mai. Liste forti, candidati forti, ma di cambiamento se ne vede poco. Il timore è che i molti volti sconosciuti saranno scalzati dai più esperti.

C’è poi la tanto discussa Santa Alleanza, guidata da Michele Caso, un po’ meno “santa” dopo le ultime dipartite (PD e PSI). Anche qui quattro liste. C’è NCD e le tre civiche L’Orologio, Uniti per Cambiare-Autonomia Sud e Caso Sindaco. La strada percorsa in questo caso, almeno in parte, è stata quella del volto nuovo coperto dal vecchio. Cusano e Peluso non sono candidati, ma erano entrambi attivi nella giornata di ieri. Si sono esposti nelle trattative, quindi l’effettiva assenza del loro nome dalle liste lascia il tempo che trova. Ci sono comunque persone rispettabilissime come ad esempio il capolista del Nuovo Centrodestra Marco La Carità e i moltissimi volti nuovi sia in questa lista che in quella di Autonomia Sud. Le perplessità, semmai, sono sulla regia. Le altre due liste sono l’Orologio e Caso Sindaco. La prima è sostanzialmente l’ala dissidente di Forza Italia, l’ala anarchica. Lista che invece ricalca lo schema delle liste di Gambacorta. Qualche nuova proposta affiancata da qualche responsabile del fallimento della passata amministrazione posto ai vertici della lista. Assolutamente nulla di personale, meglio chiarirlo subito, contro l’ex assessore D’Amato e l’ex consigliere dei Popolari Puopolo, ma al fianco di Mainiero c’erano loro. Discorso simile anche per la lista Caso Sindaco, in cui c’è chi ha transitato già in varie amministrazioni (Covotta, Gambacorta, Mainiero); mai come assessore, ma come consigliere di maggioranza, questo sì.

Il quadro del centrodestra si chiude con Alessandro Ciasullo. La giovane promessa della politica arianese è sostenuta da due liste: Svolta Popolare e Rinnovamento Popolare. Qui il discorso si fa complesso. Ci sono solo facce nuove. Nessuno con esperienze politiche pregresse. Sicuramente un passo in avanti. Ma resta il dubbio legato alla regia di Zecchino, da più parti “sventolata”. Solo parole o linea sottile tra vecchio e nuovo ma neanche tanto?

Manca Scelta Civica. Pratola, Leone e Cirillo hanno abbandonato le scene. Inizia la corsa per accaparrarsi i loro voti. Sempre che i loro elettori non siano stanchi e decidano di muoversi come “cani sciolti”. 

Ora passiamo al centrosinistra. Già ho detto della grande occasione persa. Personalismi hanno portato a non trovare un’intesa ed i vari centrodestra possono godere dell’inatteso assist.

La coalizione più forte è quella che propone come sindaco l’avvocato Giovanni La Vita. Coalizione ambiziosa, che si affida agli esponenti di PD e PSI che godono di un bacino elettorale maggiore, ossia La Vita e Ninfadoro, in disaccordo con i loro partiti. Certo, non sono esattamente nuovi. La Vita era nell’ultimo Consiglio Comunale, mentre Ninfadoro è una presenza fissa dal 1996. Ma nessuno dei due è stato ai posti di comando. Le due liste che sostengono La Vita sono Ariano Bene Comune che racchiude il Movimento Harambee e Ariano al Centro di Luciano Giorgione e Centrosinistra del Cambiamento, guidata da Ninfadoro e che al suo interno propone anche esponenti di SEL. La critica che va indubbiamente mossa è il non aver trovato una soluzione con le altre forze del centrosinistra, critica ancora maggiore alla luce dello scenario attuale. ABC può intercettare il voto dei delusi, ancor più per l’assenza del Movimento Cinque Stelle, ma rischia di perdere una parte di voti di sinistra. Un po’ come tirarsi la zappa sui piedi. Un passo avanti e due indietro.

Quindi c’è Antonio Santosuosso, sostenuto dalla civica Ariano Cambia-Pro Civitate, nata dall’accordo tra Santosuosso, candidato sindaco, e Prebenna, inizialmente candidato sindaco per Pro Civitate e poi relegato al ruolo di capolista. Lista innovativa, ma anche qui il dubbio che sorge è sulla strategia. Perché non sostenere La Vita? Perché entrare nella Santa Alleanza, per poi uscirne? Dubbi che solo la campagna elettorale potrà svelare.

Ed infine la lista unica PD-PSI a sostegno del candidato sindaco socialista Guido Riccio. Qui siamo alle comiche. Strategia quantomeno discutibile. Nessun sostegno al progetto di La Vita per tentare un dialogo con Cusano, Peluso e Caso. Accordo raggiunto, poi, come prevedibile, problemi sulla scelta del candidato sindaco. Così il PSI lascia, il PD temporeggia. All’ultimo si prova a riaprire una trattativa con ABC, ma è troppo tardi. Si va insieme, tra l’altro con una lista unica. Il comunicato di Pasqualino Molinario, ex segretario cittadino del PD, non lascia spazio ad interpretazioni. La resa del PD e la sconfitta dell’assenza di una strategia chiara.

Anche qui c’è poi da capire verso chi andranno i voti di Ariano in Movimento, assente dalla competizione elettorale. Insomma, situazione, analoga all’altra fazione. Con le dovute proporzioni e con le dovute distinzioni.

Un mese al voto. Avanti con la campagna elettorale. E avanti con i comizi. E sottolineo…con i comizi. Si parla in piazza, alla gente, al popolo. La politica è popolo. Evitiamo promesse di posti di lavoro. Tanto lavoro non ce n’è. Evitiamo di andare nelle case della gente. La gente se vuole cerca, se vuole vota. Se la proposta è valida arriva e la gente risponde. Cambiamo la mentalità. Questo è il nuovo.



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