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I consigli di Lo Conte e l’anarchia di Forza Italia. Viaggio nel caos

di , Venerdì, 28 Marzo 2014

Anche Forza Italia nel grande calderone? Programmi zero, tattiche politiche sempre all’ordine del giorno

Manovre. Ipotesi. Teorie. C’è di tutto in questi giorni. Il centrodestra arianese è alle prese con la gestione del caos. Merito, o demerito, di una grande coalizione in cui è entrato a far parte anche il PD. Merito, o demerito, di un partito spaccato come Forza Italia, diviso tra la scelta tra “abbracciare” l’ala zecchiniana e quella di entrare nella “Santa Alleanza”. A mio modesto parere una scelta vale l’altra. Il vecchio è rappresentato dall’uno e il vecchio è rappresentato dall’altro. In un precedente articolo ho dibattuto con il presidente di Buena Onda Raffaele Grasso, che invece provava a far notare i lati positivi della grande coalizione. Ma questa è già acqua passata. Guardiamo al presente.

Il presente ci mette di fronte alle novità in casa Forza Italia e alle parole di un altro noto esponente della politica arianese, Franco Lo Conte. Partiamo proprio da lui, prima di guardare in casa FI. In un’intervista rilasciata al Corriere dell’Irpinia del 27 marzo scorso, l’esponente della lista civica Insieme per Ariano, ha espresso il suo parere sulla grande coalizione. Due gli aspetti fondamentali da cui partono le considerazioni. Ha detto di vedere positivamente la grande coalizione contro Zecchino e che questa coalizione farebbe bene a mettere da parte le liste civiche. Nella sua analisi spicca la volontà di costruire un’alleanza in cui vi siano esclusivamente i partiti: PD, PSI, NCD, UDC e anche Forza Italia. Ma non finisce qui. Infatti secondo Lo Conte le civiche dovrebbero confluire nei partiti. A queste condizioni sarebbe perfino disposto a far confluire la sua Insieme per Ariano in Forza Italia, partito con cui si candiderebbe. Ma che bravo. Forza Italia gli mancava. Il trasformismo è uno sport in questo paese. Se ci fossero le Olimpiadi del trasformismo ci sarebbe l’imbarazzo della scelta per chi dovrebbe portare la fiaccola. Facciamola finita. Nulla di personale, ma come il centrodestra può costruire il cambiamento attraverso chi nel 2004 era nel centrosinistra e che nel 2009, pur essendo stato eletto alle provinciali col centrodestra, ha appoggiato il centrosinistra al ballottaggio? Ma di cosa stiamo parlando? Sia chiaro. Le responsabilità delle condizioni di Ariano sono da dividere equamente tra tutti coloro che negli ultimi venti anni sono stati protagonisti della politica arianese e lo sono stati dai posti di comando. Non c’è più tempo per i giochetti e per i cambi di casacca. Se poi la “Santa Alleanza” con i suoi “ e/o Forza Italia vogliono avvalersi dell’apporto del navigato Lo Conte, più per il suo bacino elettorale che per il suo reale contributo politico, facciano pure. Non si azzardino, però, a parlare di cambiamento.

Capitolo Forza Italia. Qui ci divertiamo. Tralasciamo i discorsi generali sul partito in sé e sul suo leader nazionale. Sarebbe un discorso troppo lungo e complesso, manteniamoci sul terreno locale. Ci troviamo di fronte ad un partito spaccato in due anime. Una segue l’orientamento del vice coordinatore regionale ed ex sindaco di Ariano Mimmo Gambacorta. Orientamento di disappunto verso la “Santa Alleanza” che strizza l’occhio, forse, a Zecchino. L’altra anima è quella che segue l’orientamento antizecchiniano. In una recente intervista, il segretario del club cittadino Forza Silvio, l’ex assessore della Giunta Mainiero Manfredi D’Amato, ha invece espresso la sua volontà di cercare un accordo con i vari Cusano, Bongo, Caso, Peluso.. Volontà confermata dal recente comunicato stampa, in cui si conferma la propensione ad una scelta di discontinuità con l’amministrazione Mainiero. Che poi nell’amministrazione Mainiero c’erano anche loro sono dettagli. Il vice coordinatore regionale non l’avrà presa bene. Ma a questo punto la domanda sorge spontanea. Chi comanda? C’è una linea comune? Ma soprattutto come si può pretendere di cambiare il paese se non si sa nemmeno cosa fare, dove andare, con chi andare e perché andare? Il vice coordinatore regionale dice una cosa e la base ne fa un’altra. Qui siamo alla totale anarchia. Siamo all’assenza del progetto politico. Siamo al nulla. Siamo alle solite tattiche. In poche parole, siamo a zero. Con Zecchino o con Cusano? Con Zecchino o con Peluso? Mentre si consulta l’oracolo Ariano osserva e accetta passivamente una situazione che “loro” hanno voluto.

Si giunge dunque alla fine. Dell’articolo, ovviamente. La fine di Ariano è già in corso da tempo. Siamo alle ultime…manovre.



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